V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
deoris |
Inserito il - 25/09/2011 : 09:58:09 Volevo condividere con voi un libro che ho iniziato a leggere da poco " Gli Angeli e l'aldilà" di Alexa Kriele. Nonostante fossi stata io stessa a comprarlo ero in dubbio sul fatto che i messaggi riportati all'interno del libro fossero autentici. Iniziando a leggere però ciò che c'è scritto ha trovato riscontro col Cuore. Riporterò a poco a poco quanto è scritto. |
4 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
deoris |
Inserito il - 25/09/2011 : 16:29:49 L'ANIMA Come possiamo immaginare l'anima? L'anima è reale, ma la sua sostanza non è materiale, bensì eterea. E' come un combaciare di spazi. Coloro che conoscono che cosa si intende per dimensione interiore sanno che ognugno di noi vive in una sorta di "chiesa interiore"-all'incirca all'altezza del cuore- e che sotto il plesso solare si trova una "fonte interiore", più in basso una "cripta interiore" dove vive il nostro "bambino interiore" e ancora più sotto, nel basso ventre, un "mare interiore" con un isola dove si trovano animali, un vulcano e un "angelo presso una fontana", nella zona del collo invece lo spazio interiore comprende un "angelo di Maria e un angelo di Sofia" , al centro della fronte la "conoscenza interiore", e infine, sulla sommità del capo, "il cosmo interiore". Nella cultura orientale questi spazi interiori vengono chiamati "Chakra" ma voi non li capite completamente, Accanto a questi spazi interiori principali ce ne sono molti secondari, in tutto ventidue. In questi spazi si sviluppa la vita interiore dell'individuo. Facciamo riferimento a questo spazio interiore quando diciamo per esempio " Mi chiudo in me stesso" o " Dentro di me lo sapevo" o " Lo sentivo nel mio cuore?" Si, con cuore non si intende il cuore fisico ma il suo spazio interiore, dove albergano i sentimenti di gioia o di dolore che poi vengono trasmessi anche al cuore fisico. Quello che proviamo-ogni istante, ogni ora,ogni giorno-in realtà è percepito dalla nostra anima e dagli spazi interiori in cui dimora ( per esempio nella "fonte interiore", sperimentiamo il coraggio, la capacità di aggregazione o di quiete; nel "bambino interiore" la fiducia,, la gioia di di vivere, la voglia di giocare; "nell'angelo di Maria" l'amore per la verità, la dolcezza, il rispetto; nella "consocenza interiore" la saggezza e l'autorità; "nell'isola interiore" si incarnano gli animali tra cui la curiosità; la ricerca della bellezza e del successo e il "vulcano" della forza vitale e così via). In questi spazi interiori c'è posto per gli impulsi negativi come l'invidia, il male, il desiderio di vendetta, la menzogna? No, questi impulsi provengono da un "doppio" che accompagna ogni essere umano e che opera dall'esterno verso l'interno, nel tentativo di creare conflitti. E' un "angelo caduto", un essere tetro e bisognoso di liberazione che si attacca come una sanguisuga all'uomo precisamente sul suo lato sinistro. Dato che non vive negli spazi interiori non appartiene all'anima dell'uomo e lo abbandona al momento della morte. Durante la vita terrena gli uomini ne hanno bisogno per rimanere ancorati al mondo sensibile e, in una condizione di libero scambio, per crescere e maturare sfruttando anche tali impulsi. Queste forze negative provengono dal doppio poichè l'anima in se è luminosa e pura. Recepisce però le sensazioni generati da questi impulsi e può conservarne alcune anche fino al momento della morte,come per esempio la rabbia e il desiderio di vendetta. E' corretto dire che l'insieme degli spazi interiori forma l'anima? Si. Gli spazi interiori dell'essere umano sono collegati l'uno con l'altro, e costituiscono un unità, ossia l'anima. Se volete potete immaginarla, metaforicamente, come una figura formata da ventidue biglie poste l'una accanto all'altra, di colore rosa e splendenti come madreperla. Al momento della morte l'anima abbandona il corpo, se lo leva di dosso come si potrebbe fare con un vestito. Ma non per questo smette di vivere. Il suo mondo interiore e la sua coscienza continuano a vivere nell'aldilà, andando incontro a nuove esperienze. E' sbagliato dire che l'uomo "ha" un anima, l'uomo "è" un anima e durante la vita terrena "ha" un corpo. Le storie di chi vende l'anima al diavolo, per esempio Faust, sono anch'esse fuorvianti? Sono leggende o racconti popolari semplicistici. La domanda è se la morale che c'è dietro viene capita. L'uomo è l'anima stessa, non può venderla perchè appartiene al Padre. E' un inganno ai danno dello stupido demonio che non avrà mai alcun diritto su di essa. Goethe ha visto giusto, infatti, alla fine il suo Faust trova la strada verso il Cielo. Si può dire che il corpo è il" vestito" dell'anima? Certo, ma è un immagine limitata: l'anima impregna il corpo in ogni sua cellula. Vive in simbiosi con esso, tra di loro c'è uno scambio reciproco:l'anima usa il corpo e tutti i suoi organi, come uno strumento per essere operativa sulla terra. Ma è anche responsabile del suo mantenimento, della sua salute e della sua forza. L'una reagisce all'altro:l'anima conosce le reazioni dell'arrossire o del batticuore, la medicina psicosomatica, la sindrome neurovegetativa e i legami ormonali e fisiologici, il corpo da parte sua conosce gli effetti fisici delle medicine o delle droghe. Questa simbiosi tra corpo e anima è così stretta e profonda che alcuni hanno tratto la conclusione che la vita psichica è una funzione del corpo e cessa nel momento in cui il corpo smette di funzionare. Ma questo non è vero. Dopo la morte il corpo si dissolve ma l'anima, e con essa la coscienza, continuano a vivere. L'anima è stata concepita da Dio come indivisibile e indistruttibile.Ogni essere umano ha ventidue spazi interiori, questo significa che tutti gli uomini sono uguali? Ogni anima è costituita da ventidue spazi interiori ma questi sono diversi da individuo a individuo, esattamente come succede per il corpo. Ognuno di voi è leggermente diverso dagli altri, perfino i gemelli sono sono davvero identici, chi li conosce bene riesce sempre a distinguerli. Dio ha creato le anime a sua immagine e ognuna non è che una sfaccettatura del suo mondo interiore infinitamente ricco.
Si può dire che noi "siamo" l'anima? Si, ma nello stato "incarnato" siete un'anima dentro un corpo, accompagnati e influenzati da un doppio e in rapporto con gli avvenimenti terreni. E' come se l'anima fosse il paesaggio che rappresenta il mondo interiore che è Dio, la nostra patria: la chiesa interiore, il mare interiore, la fonte interiore e così via. E' il luogo a cui fate ritorno quando desiderate la vostra casa, è li che andate quando vi raccogliete in voi stessi, il luogo che conoscete da milioni di anni e anche in questa sola vita da decenni, la vostra vera patria. Questo spazio è una parte del Padre, è questo che ritrovate e riconoscete quando vi raccogliete in voi stessi. Trovate un luogo di pace in cui cento anni passano in un batter di ciglia, mentre nel mondo esteriore la vita e la sua storia sono sempre più frenetici. Anche il mondo interiore dell'anima vive una sua storia personale ma essa ha tempi molto più lunghi. E' dentro di voi che dovete trovare un nuovo equilibrio per poi poterlo applicare al mondo esteriore: se in voi trovate la libertà, l'amore, la pace, la riconoscenza, poi riuscirete a ritrovarli anche nel mondo esterno. Viceversa, senza la vostra patria interiore, sarete senza rifugio anche fuori di voi. Questo scambio osmotico tra interno ed esterno ha un aspetto sconvolgente: se accettate gli impulsi del doppio nel vostro centro di controllo-il cervello- gli stessi impulsi poi vi verranno ritrasmessi dal mondo esterno: se per esempio riflettete all'esterno rabbia, odio, aggressività, desideri di vendetta, ingratitudine, riceverete dal mondo questi stessi sentimenti. Anche se cercate di soffocarli o limitarli, date loro spazio e potere, seppur in minor quantità. La stessa cosa avviene per sentimenti positivi come l'amore e la gratitudine: se ne limitate la forza ne riceverete all'esterno in forma impoverita. Soffocare le emozioni è comunque un modo per coltivarle. Così soffocare il doppio significa solo risvegliarlo e irritarlo. Perchè la realtà della creazione, con ciò che comporta, non si può cancellare neppure se si è buoni e santi. Quindi si deve accettare l'esistenza del doppio, ma contemporaneamente essergli superiori e dominarlo, e questo è possibile solo se si trova il proprio equilibrio e il proprio posto nella patria interiore che è dentro ognugno di noi. |
claudiobaila |
Inserito il - 25/09/2011 : 12:19:29 ci sono molti libri che attestano quel che hai letto. ne ricordo uno nel suo titolo.-la vita oltre la vita, letto anni fà......non ricordo l'autore, ma sono tutte testimonianze raccolte da un medico.o una dottoressa,
tutti dicono la stessa cosa.
c'è speranza.
e c'è sia che si abbia una fede sia che non si creda.
quanto è piccolo e povero l'essere umano di fronte a questo mistero. che dal pensiero umano....sente che dietro o oltre ad esso c'è un qualcosa che è più grande della sua capacità di logica.
chiamiamola anima?
non sò.
ma sò che esiste, e ogni giorno di questa nostra vita agisce. e ci porta e scegliere più di quanto moi possiamo pensare o immaginare, a tal punto che a volte non ce ne acorgiamo. ma lo facciamo senza indugi.
il vero sapore di tutto questo? lo chiamo io lo chiamo amore.
non ho....un altra parola per definirlo.
forse...è quello che chiamo......Dio |
deoris |
Inserito il - 25/09/2011 : 10:03:57 L'ANIMA ABBANDONA IL CORPO
B.J: Le cosidette esperienze di pre-morte capitano a chi ha avuto un incidente o un operazione per mezzo dei quali viene considerato clinicamente morto anche se si fanno dei tentativi di rianimarlo. Queste persone raccontano che in quegli istanti di presunta morte la loro coscienza non si è interrotta, hanno avuto la sensazione di lasciare il proprio corpo e di poterlo vedere dall'alto in basso prendendo commiato dai propri parenti. Poi si sono sentiti attirare verso un tunnel. Arrivati in fondo sono stati accolti da una forte luce e dai loro congiunti precedentemente morti. In un istante hanno rivissuto tutta la loro vita, come un film. Questo corrisponde alle esperienze attraverso cui passa generalmente l'anima dei defunti? Si. L'anima lascia il corpo, prende commiato e inizia un lungo viaggio.Adesso vive in un altro mondo. Quello che prova in seguito viene ben descritto in questi racconti. Ciò che voi chiamate "esperienza di premorte" in realtà è un' "esperienza del morire". La parola morte non è corretta: essere morto significa non essere più, quindi in realtà la morte non esiste. Solo per poco è possibile risvegliarsi e tornare in vita, finchè il sottile cordone che lega l'anima al corpo non si spezza. Il che accade quando il corpo inizia a disfarsi e la sua unità organica è compromessa. Allora il cordone si spezza.
E' il cosidetto "cordone d'argento" di cui si parla nelle esperienze extrasensoriali? Esatto. Finchè non si spezza si può sempre far ritorno. Anche dopo il concepimento l'anima può ancora cambiare idea e decidere di non incarnarsi: in questo caso la madre avrà un aborto spontaneo. Tutto questo fa parte del libero arbitrio.
Se crediamo alle esperienze riportate dai pazienti rianimati su ciò che l'anima prova dopo la morte questo significa che anche da morta all'anima rimane la capacità di percepire sensorialmente? E' esattamente il contrario. La facoltà sensoriale dell'anima trova una perfetta corrispondenza negli organi del corpo. Tutte le sensazioni sensoriali recepite dal corpo non sono che immagini proiettate sul piano materiale.
Questo spiega perchè gli uomini che in vita sono per esempio ciechi durante queste esperienze extrasensoriali riescano a vedere e chi è sulla sedia a rotelle riesca a camminare? Esatto. Non è il corpo dell'uomo a essere formato a immagine e somiglianza di Dio, ma l'anima, creata priam del corpo stesso. L'anima può vedere, può sentire, gustare, toccare e annusare. Può pensare, pianificare, prendere decisioni, desidererare e volere. Il corpo è un vestito per l'anima, la avvolge come un guanto, è lo strumento che le serve per muoversi nel mondo terreno e poter agire in esso. Che ruolo ha il cervello? Una parte della coscienza si "incarna" nel cervello. Attraverso di esso ha la possibilità di agire sul piano materiale, di esprimere le proprie idee, di cambiarle, di ricombinarle, di agire attivamente per fornire determinate informazioni, per acquisirne di nuove o rielaborarle. Crea e lascia impressioni nel mondo terreno. Il cervello ha la capacità di unire il mondo materiale a quello spirituale. L'anima si serve nel cervello per inserirsi nella materia. E le restanti parti della coscienza? Ogni organismo, o meglio ogni cellula è imbevuta di coscienza e vive per suo tramite. Questo perchè nessuna parte della creazione è priva di spirito. E naturalmente l'interiorità dell'uomo è altamente cosciente. Anche chi viene considerato non cosciente o di coscienza limitata attinge a questa coscienza complessiva. Queste parti della coscienza tuttavia non sono immediatamente presenti e fruibili nella vita quotidiana. Attraverso il cervello però riusciamo a entrare in contatto con esse e così diventano parte della nostra autocoscienza. Se per esempio volete ricordare un evento della vostra infanzia, non dovete far altro che pensarci e in questo modo lo portate in superfice, lo rendete attivo nella vostra coscienza. Non è che prima fosse dimenticato, ma era in un certo qual modo dormiente. Cosa succede se un uomo è psicologicamente disabile? Se il cervello non è intatto la coscienza non riesce per suo tramite a esprimersi e manifestarsi come vorrebbe. Usiamo una metafora: la coscienza è il cavaliere e il cervello è il cavallo.In questo caso si potrebbe dire che il cavallo è senza una zampa o cieco da un occhio, per cui il cavaliere riuscirà a procedere lentamente e in maniera zoppicante. Mi è capitato spesso di incontrare persone psicologicamente disabili eppure notevolmente più felici e piene di amore di altri uomini. E' una prova del fatto che hanno un contatto più diretto con il mondo dello spirito? A queste persone manca un chiaro piano di comunicazione con il mondo terreno, ossia il piano della razionalità. Però possono comunicare con gli altri, e viceversa, attraverso il piano dell'intuizione, dei sentimenti e delle emozioni. La comunicazione spirituale tra loro e gli altri può comunque avvenire, per esempio attraverso l'amore, la tenerezza, la preghiera, il suono e la medlodia, la bellezza, il colore, la luce e il buio. Solo il piano della razionalità è limitato. Se avete la possibilità di entrare in contatto con un defunto vedrete che il suo piano della razionalità, compromesso in vita, ora è perfettamente funzionante. Il defunto aveva dei problemi di comunicazione solo mentre era in vita. Lo stesso avviene per la vista con i ciechi, la mobilità per chi era zoppo o paralizzato e così via. Le capacità dell'anima esistevano in potenza anche da vivi, ma mancava la possibilità di realizzarle nel corpo e di conseguenza nel mondo terreno e materiale, e questo perchè il corpo non era intatto nella parte legata al difetto: per i ciechi la vista, per i sordi l'udito, per chi era psicologicamente disabile il cervello. Esattametne come l'occhio sano non crea le immagini ma le produce e l'orecchio funzionante non inventa i suoni ma li recepisce per poi immagazzinare i dati, il cervello sano non crea pensieri, informazioni, ricordi, ma li raccoglie e li trasmette al mondo terreno. Gesù era in grado di guarire perchè ripristinava le capacità preesistenti nel corpo. Gesù usava il suo potere sulla materia non come imposizione autoritaria ma come amore.Allineava il corpo all'anima in modo che i due potessero di nuovo comunicare. La guarigione significava una riconsiciliazione tra il piano materiale e quello spirituale, un matrimonio mistico inimagginabile senza l'Amore. |
deoris |
Inserito il - 25/09/2011 : 09:59:00 " Tutti noi, prima o poi, almeno una volta nella vita, dovremo confrontarci con il doloroso problema della morte, sia che riguardi i nostri cari sia, ovviamente noi stessi. Gli angeli sono i soli a poterci svelare che cosa accade realmente dopo la morte, che cosa ci attende nell'aldilà e perchè non dobbiamo averne paura. In queste pagine, Bernard Jakoby, noto tanatologo, pone una serie di quesiti agli angeli, i quali prontamente rispondono attraverso Alexa Kriel, interprete angelica e autrice di questo libro. Il messaggio delle creature di luce è inequivocabile: non abbiamo motivo di temere la morte e possiamo vincere la paura e il dolore grazie alla fede e alla fiducia in Dio. "
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