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 Educazione permissiva ed educazione rigida!

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
angelica32 Inserito il - 30/03/2007 : 21:43:17
Un'amica , Ladyfiore, proponeva questo tema: dove sta l'errore, sempre che vi sia in questo tipo di metodo educativo?
Angie
10   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
angelica32 Inserito il - 07/04/2007 : 18:53:53
Citazione:
Messaggio inserito da paola

Lo studio, la dura fatica, la coscienza scrupolosa sono i principi dell'educazione di se stessi. Colui che li pratica può dominare gli uomini e gli imperi.






53,2 KB





E anche la gioia...perche' non dimentichiamoci che puo' diventare un'avventura bellissima e divertente, quella di fare il genitore: dobbiamo cercare noi per primi, di vivere con leggerezza questa difficile esperienza, e questo lo puoi fare solo permettendoti di sbagliare! Ovvio..che gli sbagli non devono essere gravi, ma in ogni caso, l'errore fa parte del processo di crescita ed anche se si pensa che un genitore non dovrebbe sbagliare, in realta', accade ed accadra' sempre! Crescere ed imparare implica sbagliare: una cultura della troppa perfezione, porta assolutamente dei fallimenti, prima di tutto dentro di noi e poi ovviamente, dentro ai figli! Si e' sbagliato? Bene, prendiamone atto e ogni volta cerchiamo di comprendere l'errore e correggerlo, affinche' non accada! Diventa piu' semplice fare il genitore, con il passare del tempo e con l'esperuenza! Sento spessissimo di genitori( me compresa..ma ci sto lavorando) che non si perdonano i propri sbagli! Invece bisogna accettarli in noi: tra l'altro anche questo e' un valore che se riusciamo ad applicarlo in noi, lo trasmettiamo al figlio, che cresce con una capacita' di accettazione di se stesso totale, non solo dei suoi successi, ma anche dei suoi fallimenti! La cultura del fallimento, deve equilibrare una cultura di successo esagerato e impossibile, che ha creato solo tanta frustrazione nelle persone!
bacioni..angie
angelica32 Inserito il - 07/04/2007 : 18:48:08
Citazione:
Messaggio inserito da Alfaomega

Molto difficile fare l'educatore oggi come sempre del resto.
Parlo da padre ed educatore, è un esperienza bellissima e gratificante se presa nella giusta misura.
Ora come ora ho sempre presente, come è stato già detto, il carattere del soggetto e in base a quello posso regolarmi nell'impartire regole che rispecchino innanzi tutto Principi,Amore incondizionato e Libero Arbitrio.
E' una bella sfida che faccio con me stesso e con gli altri che incontro nel cammino donando e prendendo molto.


E' vero: e' un'avventura difficile ma gratificante! Noi cresciamo come genitori, grazie a loro e loro grazie a noi!
Sarebbe anche importante, nonostante i tempi difficili a cui assistiamo oggi, che e' fondamentale rispettare il ruolo padre e madre ! ossia: un padre deve fare il padre, con tutto cio' che l'essenza maschile comporta, ed una madre deve apportare il suo contributo femminile! Credo che sarebbe opportuno approfondire anche l'importanza di questi due aspetti: lavorare insieme, ognuno con la propria specificita' sul figlio che si sta facendo crescere, non solo tra l'altro rafforza l'intesa di coppia, ma apporta il giusto equilibrio nel figlio! Anche questa mancanza di specificita' dei ruoli, ha portato un grosso scompenso educativo! L'emotivita' femminile( parlo per esperienza personale), se e' equilibrata dalla razionalita' maschile, diventa benefica! Quando e' troppa pero'..beh...fatalmente la trasmetti al figlio! Baci..angie
angelica32 Inserito il - 07/04/2007 : 18:43:08
Citazione:
Messaggio inserito da opale

Anche io approfondirei il pensiero di ANGELO,e di ARCHIMEDIA,si dovrebbe: (premetto che non sono padre ne educatore,ma osservatore dell'esistenza)agire sulle predisposizione che hà il ragazzo,e non trascurare i possibili potenziali che potrebbero rivelarsi profiqui per la comunità.
Alla questione della permissività o della rigidità,credo che sia molto difficile saper quale metro adottare ,sia che agiamo sulle nostre esperienze o che agiamo su di canoni che vengono tramandati da terzi.
Il ragazzo potrebbe essere (come credo lo siamo tutti) unico,e riuscire con le nostre capacita ad individuare la personalità sua propria ,dovrebbe essere un impresa che richiede uno sforzo che costa tempo e molta dedizione.
Quindi mettiamo la nostra buona volontà ed affidiamoci a Nostro Signore,che indichi la via e che ripiani gli eventuali errori che commetteremo.
Un bacio
gg


E io aggiungo un'ulteriore cosa! Non pretendere di creare un figlio perfetto....perche' e' fondamentale riconoscere l'imperfezione di ogni persona, accettarla, perche' significa che noi stessi, abbiamo accettato i limiti non solo del tempo e delle spazio, ma di cio' che ogni individuo e'( anche di noi stessi)! L'errore principale, e' pretendere di essere genitori perfetti, di avere figli perfetti: ovviamente questo porta al fallimento dei nostri intenti, perche' la realta' limitata in cui viviamo, non e' l'Assoluto! Insomma..l'attenzione e fare del nostro meglio! Angie
angelica32 Inserito il - 07/04/2007 : 18:39:15
Citazione:
Messaggio inserito da archimedia

Neanche io sono madre, sono “semplicemente” un’educatrice, quindi posso solo riportare la mia esperienza diretta come terza figura nel complicato ruolo della crescita di un’essere.
Innanzi tutto è di fondamentale importanza quando si ci accinge ad affidare il proprio pargolo a delle terze persone la comunicazione e la fiducia che prima di tutto si viene ad instaurare tra i genitori e colui che in assenza di essi dovrà cmq seguire il bambino, perché se già manca questo si parte già col piede sbagliato e l’efficacia del progetto educativo perde credibilità e dunque effetto.
Mettendo che questa ci sia non esiste un’educazione che sia troppo rigida o troppo permissiva perché in entrambi i casi si rischia di nuocere al bambino e di creare in egli soltanto confusione e stati di frustrazione che si porterà dietro per l’intera esistenza. Se educare significa tirar fuori dal bambino le capacità che egli stesso ha già, il compito di un genitore sarà quello di osservare e aiutare il proprio figlio in questo cammino, se si è troppo rigidi si rischia di creare un muro, quindi si avrà l’effetto di non riuscire a comunicare e quindi a capire le sue esigenze e aiutarlo a pieno nell’esprimersi e nel creare la propria personalità.
Al contrario un’educazione eccessivamente permissiva ci darà un bambino che non riuscirà a capire i valori della vita, il dover “faticare” per raggiungere il suo obiettivo e quindi alla fine avremo un uomo che davanti al primo ostacolo non sarà capace di prendere decisioni, che non avrà rispetto per coloro che non saranno cosi fortunati o semplicemente un indeciso perenne che lascerà che siano gli altri a gestire per lui la propria vita.
Come in tutte le cose io credo che bisogna agire con la via di mezzo, parlare e comunicare, spiegare i nostri no..non si può dire ad un bambino che friga perché vuole qualcosa “no” e basta!..ma bisogna spiegare i motivi del nostro divieto, sicuramente piangerà lo stesso, ma probabilmente riuscirà anche a capire il motivo e magari alla 6° volta gli sarà rimasto dentro qualcosa..
Il ruolo di genitori è quello più difficile di tutta un’esistenza non si sa mai se si stà facendo la cosa giusta o no…come diceva Froebel “il compito dell’educazione non è solo conoscitivo ed etico: poiché l’uomo è stato creato ad immagine ed assomiglianza di Dio, esso deve anche essere attivo.Pertanto si può concludere che nell’animo, nell’interiorità sussiste una ricchezza di potenzialità inespresse che l’educazione non deve soffocare ma far crescere purchè si presti attenzione alle manifestazioni esteriori.
Perdonate il mio essermi dilungata troppo…Angelo sono perfettamente daccordo col tuo pensiero.
un abbraccio




Infatti: purtroppo l'ho capito solo dopo il primo figlio, quanto importante e' spiegare al bambino, fin da piccolo, le motivazioni di un divieto, di un no! E' fondamentale, perche' loro da piccini, si fidano di noi, e sapere che siamo affidabili, li rende sicuri, anche nei momenti negativi! Smack..Angie
angelica32 Inserito il - 07/04/2007 : 18:36:45
Citazione:
Messaggio inserito da Angelo

Un saluto a tutti fraterno:

Cominciamo col dire che i nostri figli hanno una loro precisa personalità e sensibilità,teniamo quindi presente che noi non siamo il loro maestri della vita:ma che possiamo su la base di nostri principi e valori se li viviamo dare molto alla loro educazione.

Se noi abbiamo più d'un figlio,ci rendiamo conto che ciascuno a una propria personalità e specificità,e che certe regole non sono valide per tutti,o meglio hanno bisogno di una diversa tonalità per poter essere recipita nella loro interezza.

Tanto più noi viviamo la vita realmente secondo principi e valori che desideriamo trasmettere ai nostri figli tanto più essi li capirano.

Spesso noi pensiamo data la loro età e poca esperienza che non vedono non sentono non capiscano,ma non è cosi.
Oltre a ciò noi stessi assieme a loro dobbiamo misurarci con il resto della società in cui vivono,una società cosi come è,col bene e il male,la scuola ad esempio,la televisione,la violenza,l'amore ecc.ecc.

Possiamo anche dire che questa discussione ha molto in comune con i bambini Indaco e con l'evoluzione spico-sociale in cui viviamo,ora io penso che la cosa importante veramente per tutti i genitori sia trasmettere ai figli l'amore che noi abbiamo per loro il bisogno di loro,e che non siamo esseri che tutto sanno ma che tanto dobbiamo apprendere ma che assieme possiamo crescere.
Non è un problema di rigidità o permessivismo,ma è un problema di stare accanto ai figli dagli ciò che realmente serve alla loro vita,aiutarli a comprendere una società piena di contradizioni,imparare a scoprire la verità delle cose.



Condivido ogni parola, specie quella sulle personalita' differenti di ogni figlio( per cui regole specifiche non si possono darne: solo i principi generali di rispetto, amore e sincerita' sono e rimangono uguali per tutti e devono essere un faro che ci aiuta in questo difficile cammino). Bacioni anche a te Angelo! Angie
angelica32 Inserito il - 07/04/2007 : 18:34:09
Citazione:
Messaggio inserito da polpetta76

Non sono mamma
nè un'educatrice
ma mi osservo quando sono con i bambini
non riesco mai ad essere rigida
cedo su tutte le loro richieste
e anche quelli che sembrano apparenti capricci
gliela dò sempre vinta.
Lo so, gli altri mi dicono , sbagli
così li vizi, debbono scindere il bene dal male
debbono capire che ci sono dei limiti...
ma io sò che avranno tutta una vita
che glieli imporrà in ogni ambito e settore
almeno nella loro infanzia vorrei fossero liberi...
e se un sorriso dipende da un sì di un adulto
allora io dico SI.
L'ideale sarebbe l'equilibrio,
parola a me sconosciuta purtroppo,
è molto difficile, qualcun altro
potrà rispondere meglio di me.


Credo che tu faccia un lavoro difficile e meraviglioso e naturalmente nessuno ha la ricetta magica per svolgerlo al meglio!
Sinceramente non penso nemmeno io che bisogna essere sempre accondiscendenti con un figlio: i no, i limiti sono importanti per far comprendere loro che nella vita gli stessi, esistono e vanno rispettati. L'importante e i bambini, se hanno fiducia in te ti capiscono ed ascoltano, e' motivare sempre con pazienza il perche' delle cose( anche con poca pazienza..puo' capitare e non e'una tragedia..l'importante e' spiegare sempre che anche un adulto puo' sbagliare)!
Ma i limiti, credimi, bisogna davvero insegnarli...altrimenti se non siamo noia farlo, da chi possono impararli? dalla vita dirai tu..ed e' vero, ma il prezzo da pagare per loro sara' piu' alto! Smackkkkkkkkkkkkk Angie
paola Inserito il - 01/04/2007 : 19:14:08
Lo studio, la dura fatica, la coscienza scrupolosa sono i principi dell'educazione di se stessi. Colui che li pratica può dominare gli uomini e gli imperi.






53,2 KB

Alfaomega Inserito il - 31/03/2007 : 23:54:08
Molto difficile fare l'educatore oggi come sempre del resto.
Parlo da padre ed educatore, è un esperienza bellissima e gratificante se presa nella giusta misura.
Ora come ora ho sempre presente, come è stato già detto, il carattere del soggetto e in base a quello posso regolarmi nell'impartire regole che rispecchino innanzi tutto Principi,Amore incondizionato e Libero Arbitrio.
E' una bella sfida che faccio con me stesso e con gli altri che incontro nel cammino donando e prendendo molto.
opale Inserito il - 31/03/2007 : 22:29:07
Anche io approfondirei il pensiero di ANGELO,e di ARCHIMEDIA,si dovrebbe: (premetto che non sono padre ne educatore,ma osservatore dell'esistenza)agire sulle predisposizione che hà il ragazzo,e non trascurare i possibili potenziali che potrebbero rivelarsi profiqui per la comunità.
Alla questione della permissività o della rigidità,credo che sia molto difficile saper quale metro adottare ,sia che agiamo sulle nostre esperienze o che agiamo su di canoni che vengono tramandati da terzi.
Il ragazzo potrebbe essere (come credo lo siamo tutti) unico,e riuscire con le nostre capacita ad individuare la personalità sua propria ,dovrebbe essere un impresa che richiede uno sforzo che costa tempo e molta dedizione.
Quindi mettiamo la nostra buona volontà ed affidiamoci a Nostro Signore,che indichi la via e che ripiani gli eventuali errori che commetteremo.
Un bacio
gg
archimedia Inserito il - 31/03/2007 : 16:30:17
Neanche io sono madre, sono “semplicemente” un’educatrice, quindi posso solo riportare la mia esperienza diretta come terza figura nel complicato ruolo della crescita di un’essere.
Innanzi tutto è di fondamentale importanza quando si ci accinge ad affidare il proprio pargolo a delle terze persone la comunicazione e la fiducia che prima di tutto si viene ad instaurare tra i genitori e colui che in assenza di essi dovrà cmq seguire il bambino, perché se già manca questo si parte già col piede sbagliato e l’efficacia del progetto educativo perde credibilità e dunque effetto.
Mettendo che questa ci sia non esiste un’educazione che sia troppo rigida o troppo permissiva perché in entrambi i casi si rischia di nuocere al bambino e di creare in egli soltanto confusione e stati di frustrazione che si porterà dietro per l’intera esistenza. Se educare significa tirar fuori dal bambino le capacità che egli stesso ha già, il compito di un genitore sarà quello di osservare e aiutare il proprio figlio in questo cammino, se si è troppo rigidi si rischia di creare un muro, quindi si avrà l’effetto di non riuscire a comunicare e quindi a capire le sue esigenze e aiutarlo a pieno nell’esprimersi e nel creare la propria personalità.
Al contrario un’educazione eccessivamente permissiva ci darà un bambino che non riuscirà a capire i valori della vita, il dover “faticare” per raggiungere il suo obiettivo e quindi alla fine avremo un uomo che davanti al primo ostacolo non sarà capace di prendere decisioni, che non avrà rispetto per coloro che non saranno cosi fortunati o semplicemente un indeciso perenne che lascerà che siano gli altri a gestire per lui la propria vita.
Come in tutte le cose io credo che bisogna agire con la via di mezzo, parlare e comunicare, spiegare i nostri no..non si può dire ad un bambino che friga perché vuole qualcosa “no” e basta!..ma bisogna spiegare i motivi del nostro divieto, sicuramente piangerà lo stesso, ma probabilmente riuscirà anche a capire il motivo e magari alla 6° volta gli sarà rimasto dentro qualcosa..
Il ruolo di genitori è quello più difficile di tutta un’esistenza non si sa mai se si stà facendo la cosa giusta o no…come diceva Froebel “il compito dell’educazione non è solo conoscitivo ed etico: poiché l’uomo è stato creato ad immagine ed assomiglianza di Dio, esso deve anche essere attivo.Pertanto si può concludere che nell’animo, nell’interiorità sussiste una ricchezza di potenzialità inespresse che l’educazione non deve soffocare ma far crescere purchè si presti attenzione alle manifestazioni esteriori.
Perdonate il mio essermi dilungata troppo…Angelo sono perfettamente daccordo col tuo pensiero.
un abbraccio


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