onirica.parabola
...donando un sorriso
    

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Inserito il - 15/04/2006 : 05:28:39
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ricopio un pezzettino di questa riflessione sulla Pasqua di mons. Riboldi per condividerla con ognuno di voi se lo vorrete.
Voglio comunicare a voi, miei carissimi amici, la grande commozione che provo ogni volta leggo il Vangelo che racconta la ricerca del Maestro da parte di Maria Maddalena. Troppo bello, davvero divino. Un tocco di amore che d'improvviso apre il cielo, perché l'amore è cielo, non si era mai chiuso e non può mai chiudersi. "Maria era andata a piangere vicino alla tomba. A un tratto, chinandosi verso il sepolcro, vide due angeli vestiti di bianco. Stavano seduti là ove prima c'era il corpo di Gesù, uno dalla parte della testa e uno dalla parte dei piedi. Gli angeli le dissero: "Donna, perché piangi?" Maria rispose: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno messo. Ma mentre parlava si voltò e vide Gesù in piedi, ma non sapeva che era lui. Gesù le disse: "Perché piangi? Chi cerchi? Maria pensò che fosse il giardiniere e gli disse: "Signore, se tu l'hai portato via dimmi dove l'hai messo e io andrò a prenderLo". Gesù le disse: "Maria". Lei si voltò e gli disse: "Rabbuni (che vuol dire Maestro)!". Gesù le disse: "Lasciami perché non sono ancora tornato dal Padre; ma va' e dì ai miei fratelli che io torno al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e vostro" (Gv 20,11-18). Commuove veramente questa donna che amava tanto Gesù da non volere pensare di averLo perso, rifiutando quasi il pensiero della morte, un pensiero che l'amore e la santità rifiutano sempre, e appena può lo va a trovare. A lei non importava che fosse sepolto: per lei Gesù "era vivo"! Impossibile descrivere quel paradiso che si è fatte strada nel cuore di Maria, sentendosi chiamare per nome. Quel "Maria!" è la gioia pasquale che vorremmo sentire tutti, senza eccezione. Una gioia che chiede di avere la fede di Maria e va in cerca del Maestro...non Lo aspetta. Non si rassegna. E' la gioia che hanno provato tanti, e provano ancora, che si sono sentiti chiamati "per nome": come Paolo sulla via di Damasco: come tanti, ieri e oggi, che si convertono. Una gioia che vorrei augurare a ciascuno di voi, come vera Buona Pasqua. La gioia che ha inizio nel mettere al centro della vita Dio e, nel buio della vita, cercarLo per sentirsi chiamare per nome.Così canta la Chiesa la Pasqua ieri, oggi, sempre: "Alla vittima pasquale, si innalzi oggi il sacrificio di lode. L'Agnello ha redento il suo gregge: l'Innocente ha riconciliato noi peccatori con il Padre. Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto: ma ora vivo, trionfa. 'Raccontaci, Maria, che hai visto sulla via? La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto e gli angeli suoi testimoni: il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza è risorto e vi precede in Galilea'. ...E tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza". Sarò vicino a tutti voi a cercare Gesù "sepolto", per sentirsi da lui chiamare per nome e così riempirci di cielo. Buona Pasqua!
Antonio Riboldi - Vescovo -
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