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Piccolo Principe
ASLAN
    

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Inserito il - 28/05/2006 : 00:20:54
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Il quotidiano britannico The Times pubblica oggi la testimonianza di una bimba irachena la cui famiglia è stata sterminata dai soldati Usa
Il racconto di Iman: "Ecco come i marines uccisero la mia famiglia" Il massacro è stato compiuto il 19 novembre 2005, come rappresaglia di un attentato che aveva provocato la morte di un militare americano
ROMA - Una bambina irachena, Iman, racconta nell'edizione odierna del quotidiano britannico The Times come i militari statunitensi hanno sterminato la sua famiglia, tutte persone inermi, assassinate nella loro casa, il 19 novembre del 2005.
Il terribile racconto di Iman Hassan, 10 anni, comincia alle sette del mattino, quando si era alzata da poco e si stava preparando per andare a scuola. Ad un tratto un'esplosione: un mezzo militare americano era stato colpito da una bomba ed il giovane di 20 anni che lo guidava era morto. Mezz'ora dopo la famiglia di Imam non esisteva più, sterminata dalla furia vendicativa dei soldati Usa.
Il racconto si riferisce alla strage di Haditha, una città nella provincia sunnita di Anbar, dove un gruppo di marines massacrò sistematicamente e a sangue freddo 24 civili iracheni, tra cui undici donne e bambini.
La furia omicida dei soldati, molti di loro al terzo turno di ferma in Iraq, era scattata dopo l'esplosione di un ordigno rudimentale sulla strada che aveva fatto saltare in aria un veicolo Humvee, uccidendo il caporale Miguel Terraza. Al momento dell'esplosione, ricorda Iman, suo padre stava pregando nella stanza accanto ed i nonni erano ancora a letto. Si udirono alcuni spari, ma la famiglia non si mosse, sapendo che era meglio stare in casa.
Un quarto d'ora dopo l'esplosione del mezzo militare, i marines irruppero nella casa di Iman. Buttarono una granata nella stanza dove dormivano i nonni. Iman vide che sua madre era stata colpita dalle schegge. La zia prese uno dei bambini e riuscì a fuggire dall'abitazione.
I soldati, racconta Iman, aprirono poi il fuoco nel soggiorno, dove la maggior parte della famiglia era riunita. Suo zio Rashid, appena sceso dal piano di sopra, vide quello che succedeva e tentò di fuggire, ma i marines lo rincorsero per strada e gli spararono.
"Tutti quelli che si trovavano nella casa furono uccisi dagli americani, eccetto mio fratello Abdul-Rahman ed io - racconta Iman -, eravamo troppo terrorizzati per muoverci e io cercai di nascondermi sotto un cuscino. Una scheggia mi aveva colpito la gamba. Per due ore non osammo muoverci. I miei famigliari non morirono sul colpo. Potevamo udirli lamentarsi", ha detto la bambina, che nel massacro ha perso i nonni, i genitori, due zii ed un cuginetto di 4 anni.
"E' un disastro", ha dichiarato al Times Tareq al-Hashemi, vicepresidente iracheno di etnia sunnita, sottolineando: "In questo modo non fanno che provocare tutti gli iracheni, specialmente la comunità sunnita. Stanno spingendo la gente ad unirsi alla resistenza e a combattere. Forse alcuni di loro ora condividono di più le posizioni di al Qaeda".
Secondo al-Hashemi, se la situazione nella provincia di Anbar è ora fuori controllo, la colpa è da imputare ai militari Usa. "Questo è successo in primo luogo a causa del comportamento degli americani, per la loro violazione su larga scala dei diritti umani. Uccidono e feriscono la gente, distruggono case".
Per la strage, che è stata oggetto di un'inchiesta del Pentagono i marines assassini della Kilo Company di base a Camp Pendleton ora rischiano incriminazioni che nei casi più gravi potrebbero comportare la pena di morte.
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opale
onda tenue
    

Regione: Lombardia
Prov.: Bergamo
Città: bergamo
648 Messaggi |
Inserito il - 28/05/2006 : 00:47:05
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Dal mio modesto sentire questa non sarà l'ultima notizia del genere che leggeremo,come ne abbiamo sentite molte in passato ne sentiremo in futuro,sinchè le guerre non cesseranno e l'umanità capisca che il detto (oggi a mè domani a tè) potrebbe realizzarsi. L'impegno dell'umanità in generale per far cessare le guerre dal mio punto di vista è minimo,si parla sempre tanto e BENE,ma al primo dissidio od alla prima difficoltà comunicativa tra due chiamiamole popolazioni o razze o culture,una nuova guerra inizia. Questo torno a dire per mio parere è da imputare ad una vasta ignoranza e scarsa volontà di impegnarsi a farsi carico delle ragioni delle parti coinvolte. E' sempre troppo tardi per trovare una soluzione se non si capisce che il problema va affrontato sul nascere,e in passato di esempi ne abbiamo già avuti molti. Preghiamo i nostri governanti come sempre di istruirsi maggiormente sul come risolvere una questione critica internazionale,magari rifacendosi a personalità del passato che con il trascorrere del tempo hanno posto ad una sana riflessione le nostre attuali MENTI. Non c'è miglior sordo di chi non vuol sentire!!.
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Non di solo pane vivrà l'uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. |
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Anima
Dio proteggimi
   

379 Messaggi |
Inserito il - 28/05/2006 : 09:19:03
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Citazione: Messaggio inserito da opale
E' sempre troppo tardi per trovare una soluzione se non si capisce che il problema va affrontato sul nascere,e in passato di esempi ne abbiamo già avuti molti. Preghiamo i nostri governanti come sempre di istruirsi maggiormente sul come risolvere una questione critica internazionale,magari rifacendosi a personalità del passato che con il trascorrere del tempo hanno posto ad una sana riflessione le nostre attuali MENTI.
Concordo pienamente: Non potevi trovare parole migliori per esprimere e proiettare anche il mio pensiero in questo spazio che ci consente la libertà di farlo |
L. |
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onirica.parabola
...donando un sorriso
    

1046 Messaggi |
Inserito il - 28/05/2006 : 18:48:02
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 19,1 KB
CHI TI RIDARA' LA TUA FAMIGLIA, IMAN ? QUANTE IMAN NEL MONDO PIANGONO? |
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