WildThing
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Città: Cremona
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Inserito il - 10/07/2006 : 07:31:28
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L'amore per la terra
Perché Prabhupada ci consigliava di vivere in campagna e di vivere in modo semplice? Lavorare in fabbrica rende le persone “indipendenti”. Da un punto di vista ciò può sembrare buono, ma questo rende l’individuo privo di quella coscienza e consapevolezza di essere parte di un più complesso e armonioso mondo di leggi controllate dall’Essere Supremo, Krishna. Non c’è bisogno di essere influenzati dalla virtù per lavorare in uffici o fabbriche, basta saper espletare il lavoro assegnato, ma questo non significa che le persone non hanno buoni sentimenti. Analizzando più in profondità possiamo vedere l’insoddisfazione generale delle persone (“perché questo accade…?”) eppure lo stipendio ci permette di soddisfare tutti i nostri bisogni, vestiti, cibo, ecc.
Ognuno si è chiuso nel suo piccolo mondo, e da quella finestra in casa (la televisione) vede il mondo bombardato dalla violenza e riceve continui stimoli per accrescere nuovi desideri… Di quanta maturità disponiamo per saper discernere ciò che è buono da ciò che è cattivo? I litigi sono all’ordine del giorno anche per cose insignificanti. Per amare bisogna saper perdonare, quanto più siamo in grado di perdonare tanto più saremo capaci di amare. Nella Bibbia vi è un passo che dice: “Che beneficio abbiamo nel perdonare il nostro amico?” Bisogna saper perdonare i nostri nemici, allora il nostro cuore manifesta il vero amore.
A volte al nostro movimento ISKCON vengono fatte delle critiche, sia dall’interno che dall’esterno; non dovremmo preoccuparci di difenderci da chi ci critica pensando: “Quello non ha un buono standard spirituale” o altro, oppure pensando “Quelli sono karmi”, bisogna invece saper ascoltare perché c’è sempre una piccola parte di verità seppur minima in quello che “gli altri” ci dicono. Anche nel saper ascoltare vi è amore, il difenderci a tutti i costi ci rende egoisti pensando di essere migliori o più capaci di altri.
Torniamo alla domanda iniziale “perché vivere in campagna?” Per chi non ha esperienza della vita semplice di campagna è difficile capire il perché, il lavoro stipendiato ci rende “indipendenti”, ma da chi? Dagli altri esseri: basta avere dei soldi per comprare ciò che ci serve… ma quanto può durare un sistema senza basi solide? Forse noi non vedremo il crollo; forse lo vedranno i nostri figli. Noi ci poniamo la domanda su quanta responsabilità abbiamo nei confronti di quelli che verranno in futuro. Amare significa volere il bene di tutti indistintamente, non solo di quelli che ci sono cari. Vivere dipendendo da Madre Terra ci rende più umili e più dipendenti dalla volontà del Signore.
Non vi sono certezze nel seminare un seme che esso si sviluppi e dia i suoi frutti; si può solo aspettare che la misericordia del Signore faccia sì che il seme dia i suoi frutti. La terra ci aiuta a sviluppare l’influenza della virtù: ci vuole pazienza, costanza, determinazione e soprattutto“ amore”. La terra, come una buona madre, ci nutre e soddisfa senza chiederci niente, ricambia con amore con la sua generosità. L’influenza della passione a contatto col lavoro dei campi piega chiunque, anche il più tenace degli uomini. Senz’altro si potrebbe sviscerare di più l’argomento, ci sarebbe da dire che la terra non ti tradisce mai, lascio a voi il compito di valutare i pregi di una vita semplice a contatto con la natura ma soprattutto il saper dipendere dalla misericordia del Signore Supremo, Krishna.
scritto da Antaryami Dasa
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