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momosatya
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Regione: Sardegna
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Inserito il - 16/09/2015 : 07:52:00  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Perchè insisto su questo? Perchè desidero che ormai possiate camminare per le strade, non immaginando più la spiritualità come un sogno, come una dolce poesia, come un eden che raggiungerai un giorno o l'altro. Ma che invece questa sia ormai la vostra realtà come è diventata la mia. Come voi anch'io ho esitato, è per questo che vi comprendo e che non vi critico mai. Ho esitato, è vero; ma sapete che cosa mi faceva esitare? E' la stessa cosa del resto che fa esitare pure voi. Ed è che non ero coerente con me stesso; non ero logico con me stesso. Perchè?
Perchè in realtà non desideravo Shsamballah, nel profondo di me stesso io non desideravo affatto questa forma di vita, tranquilla, responsabile, fraterna, lontana dal mondo e dall'agitazione dei desideri e dai piaceri esacerbati. Io non volevo nè equilibrio, nè tranquillità, non volevo neppure la saggezza; ma, poichè da moltissimo tempo, mentivo a me stesso, non sapevo di mentirmi e impiegavo enormi quantità di energia per credere che volevo essere spirituale e per fare del resto ogni genere di sforzo, per raggiungere la spiritualità, così bene, che ho passato delle vite, talvolta anche come monaco, senza che fossi in alcun modo un monaco. E, colui che all'epoca mi guardava e già mi guidava, lo sapeva bene, così, non mi parlò mai. Per ben tre incarnazioni si produsse ciò, io ero di lato a lui e non mi parlava, io facevo una domanda, non mi rispondeva, non mi guardava neppure e non fu che alla terza vita che entrai in una tale collera che gli domandai: "ma perchè mi tratti così?".
Io naturalmente, non avevo coscienza che avevo già passato due vite in questo modo disgraziato ma, qualcosa in me, era talmente salito d'intensità che a questo punto di rivolta, arrivai a gridargli: "ma perchè?". Mi guardò, come sempre non mi disse niente e quando cominciò ad allontanarsi, avevo l'impressione che portasse via con sè anche la mia vita, poichè portava via la luce e mi lasciava nelle tenebre, allora gli corsi dietro e gli ho detto:"cos'hai da dirmi?. Te ne supplico dimmelo, perchè non posso vivere nelle tenebre, sento che morirò adesso se non me lo dici".
Egli fece un lungo sospiro, mi domandò di rimanere calmo qualsiasi cosa dicesse, io accettai e così mi disse: "non è la prima volta che tu mi menti, questa è la terza e tu non menti solo a me, ma menti sopratutto a te stesso e mentendo a te, menti al mondo intero". Io guardai in me stesso ma non riuscii a vedere la menzogna, così lo implorai, gli dissi: "io non capisco, spiegami ancora".
Egli di nuovo sospirò, perchè è sempre difficile per chi sa, dire la verità e mi chiese un'altra volta di restare calmo, io lo promisi e ancora mi spiegò: "tu menti, perchè in verità, tu non vuoi essere dei nostri fratelli; ciò che ti spinge è soprattutto la paura di morire, la paura di essere solo e di restare ignorante ancora a lungo". E io guardai ancora dentro di me, poichè gli avevo promesso di essere onesto e calmo ma, ancora, non vedevo questa paura e queste menzogne. Così lo implorai una terza volta.
Di nuovo mi guardò profondamente, sospirò e mi chiese di mantenere la mia calma, cosa che gli promisi e mi spigò che tutto questo era del tutto normale; che non dovevo sentirmi nè tradito dal'universo, nè da me stesso, ma che sono le potenze del mondo dei desideri, le potenze del mondo dell'ignoranza che per moltissimo tempo anche quando l'anima si risveglia e inizia a prendere vita e a prendere parte nella vita oggettiva, questi mostri dell'ignoranza, dell'apparenza e del desiderio, continuano a voler animare una parte della loro esistenza. E, se questo discepolo non è abbastanza cosciente, lucido, onesto, per vedere in quale maniera ospita sia le tenebre che la luce, allora, benchè faccia tutto come se fosse un fratello, tuttavia non lo è, non potrà mai ricevere l'iniziazione e il diritto di vivere questa vita, alla quale tutti avete diritto.
Così quando mi spiegò che, era normale poichè in tutto questo tempo, avevo accolto in me le tenebre e la luce, all'improvviso presi coscienza che questo era vero. Immediatamente partii, non pensai neppure a salutarlo nè a ringraziarlo, ero troppo occupato a fare del tutto piazza pulita in me. Ed ecco che arrivò il momento più sacro, il più importante, non soltanto della mia esistenza ma di una moltitudine di esistenze e all'improvviso, in un secondo ebbi coscienza della quasi totalità delle mie incarnazioni; così, mi precipitai nelle m ia cella per iniziare la vera meditazione ed è allora che diventai uno dei loro fratelli e nello stesso tempo il vostro.
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momosatya
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Inserito il - 21/09/2015 : 07:58:17  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Ed è per questa ragione che non puoi mentirmi, è per questa ragione che non puoi farmi credere che poichè sei benevolo con uno, iuo debba accordarti certi favori, quando so benissimo che invece sei cattivo. Tuttavia, non hai affatto bisogno di qualcuno per dirtelo, tu puoi benissimo vedere chiaro nella tua situazione da solo. La mia vita si è orientata in modo tale che ad un certo punto, ho tratto beneficio dalla parola di un mio fratello; tuttavia, l'essere occidentale, è oggi, sufficientemente equipaggiato cerebralmente perchè la lucidità gli venga naturalmente.
Questo significa che, se tu ti accontenti di essere logico, attività cerebrale che è possibile al cervello di oggi, tu puoi diventare un essere molto saggio. In seguito e su questa logica, puoi servirti della conoscenza esoterica, occulta, tutto quello che vuoi, diventerai ancora più grande. La tua prima luce però, dovrà essere logica con te stesso, dovrà essere coerente con le tue intuizioni, con le tendenze del tuo cuore e poichè tu mi dici che hai un buon cuore, perchè non ce l'hai per tutto il tempo?.
Perchè. ogni tanto tu lo rinneghi al punto di diventare crudele? Non dirmi: "è per essere giusto Signore, è per non passare per imbecille". Ci sono mille modi per essere giusti, mille modi di guardarti dall'esagerazione degli altri senza per questo di tanto in tanto ricorrere alla cattiveria, come fai tu. Di no, semplicemente di no, è tutto, un niente, un punto ed è tutto finito. Non tendere dei tranelli, affinchè l'uno o l'altro, finisca per fare quello che ti auguri, non tendere delle trappole. affinchè in questa o quella situazione, finiscano per costruire la pace che ti auguri: questa non sarebbe pace, non sarebbe altro che l'isolamento e la menzogna.
Insisto così tanto sul comportamento, perchè? Perchè è la prima tappa. Non solo è la prima tappa, ma, nello stesso tempo è la pietra miliare di tutte le altre tappe, quella che farà si che di colpo, Shamballlah e tutta la confraternita vi sembrino vicini; il tempo si contrae, lo spazio pure, e, il fratello che non potevate contattare, diventa improvvisamente accessibile. Prima, non potevate contattarlo neppure passando dei wek-end interi in preghiera, invocando, ripetendo il suo nome in ebreo, in latino, in francese o in extraterrestre. Ora, vi basta essere come vi ho detto: chiari, limpidi, e tutto ciò che vi sembrava appartenere all'altra dimensione, diventa di colpo il vostro quotidiano. Perchè non ci sono la seta, la settima o l'ottava dimensione; in verità no, questo non esiste. Ci sono diversi tassi vibratori, è vero. Ci sono doversi luoghi di vita, è vero; ma questo , non significa che questi diversi tassi vibratori e luoghi di vita, siano isolati gli uni con gli altri: questo è falso. Quello che crea l'isolamento è l'ignoranza e il cattivo comportamento; perciò diventate saggi, raddoppiate il buon comportamento e vedrete che improvvisamente, potrete vivere sul sole pur restando qui; una parte di voi, quella che in ogni modo, da sempre, prende le sue energie e immerge le sue radici nella vita solare, questa parte di voi, verrà a voi coscientemente e voi vi troverete, in un certo senso, multidimensionali. Io sono qui ma anche laggiù e la mia vita una grande sintesi, non divento pazzo, non cerco di vivere sul sole nello stesso tempo che vivo sulla terra e ho coscienza del due mondi, sdoppiandomi. Non cominciate ad immaginare questo genere di cose, la mia vita diventa una grande sintesi e tu comprendi allora, come puoi essere in un posto facendo qualche cosa e come puoi essere in un altro posto, rispondere alle chiamate di quelli che aspettano la tua parola. Questo illumina una moltitudine di misteri sui quali ti interroghi.
Quando la vita diventa una sintesi, nello stesso tempo diventa onnipresente, tu non sei sdoppiato, semplicemente, sei presente dappertutto. Durante questo tempo, la tua vera coscienza si trova su una soglia, dalla quale si proietta tutta in una volta, in tutti quei posti. A questo puoi arrivarci, non pensare che ti sto parlando di uno stato tropo lontano da te, ma puoi arrivarci in qualche vita, se organizzi perfettamente i tuoi slanci e le tue energie. D'ora in avanti, dobbiamo cercare di comprendere insieme e di stabilire un comportamento fondamentale, in modo tale che per l'umanità, la città delle guide, non siano più una città interdetta, la verità delle guide, non sia più una poesia intellettuale, un umanismo che rimane solo nell'intelletto delle persone...Come avvicinarsi a queste città? Come avvicinarsi a noi?
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momosatya
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Inserito il - 22/09/2015 : 09:40:06  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
All'inizio dunque , cerco solo di guardare; ma come guardo, in che modo? Mi sforzo e cerco di guardare e di essere nella situazione il più astratto possibile, cioè neutrale. Diversamente , non riusciresti a scatenare la "magia" di cui ti sto parlando se guardassi attraverso un me limitato proveniente unicamente dal pensiero, poichè, in quel momento vedresti solo che stai fallendo miseramente, guarderesti alla tua disperazione e difficoltà e avresti la tentazione di diventare cattivo e di vendicarti.
Mentre, guardando e nello stesso tempo restando sincero, sincero nella sensazione, esperimentando completamente la sensazione che costui o costei ti procura, avviene uno scoppio e c'è il disinnesto; esattamente come se, in quel momento, fosse inviata al super-io un'energia straordinaria, il super-io può allora venire a guardare quello che succede ed è là, in quel preciso momento, dove all'improvviso tu vedi qualcosa che non avevi mai visto prima, tu vedi chi sei veramente in quanto "io spirituale" e vedi pure un poco più in basso, questa cosa emozionale agitarsi e farti soffrire, così la scelta è fatta istantaneamente.
Vedi quella che si trova in basso e che è piccola e che non ha senso, ti auguri perciò di sbarazzartene per restare in questo super-io che stai scoprendo. Ma per arrivare a questo, occorre osar "risentire" e osar "risentire", significa che mi lascio invadere dalla cosa completamente ma non nel senso di risentirla ed esprimerla. Per esempio, la collera ti darebbe l'impulso a gridare, ma, non è che devi cimentarti in questo tipo di espressione, poichè se sei totalmente occupato a risentire veramente quello che succede in te e nello stesso tempo a guardare la cosa dalla tua coscienza, ti accorgi che non hai energia per esprimere quel che sia.
Tutta l'energia infatti, è impiegata in questo lavoro e, proprio per questo improvvisamente la tua colera cade, la tua disperazione se ne và. Certo, questo può riuscirti magnificamente nel caso della collera, ma, per quanto riguarda lo sconforto, l'angoscia, non rappresenta un rimedio miracoloso. Significa che l'angoscia potrà ritornare ma, in ogni caso non ritornerà più in un modo così profondo; la depressione potrà ritornare ma non si installerà in modo tanto intenso e cocente; e, nel momento in cui sentirai una nuova ondata di questa disperazione ritornerai a questo esercizio, liberando un nuovo grado di angoscia; essa potrà ritornare ancora, ma in qualche modo ancora più leggero, finchè finalmente avrai spazzato via e ripulito tutto.
Certo, tutto questo non è facile ma è semplice. Non è facile perchè tu sei in preda alle emozioni e sei in preda alle emozioni perchè, per adesso, non sai avvertirle vivamente. Molti potranno dirti:"tu non sai controllarti", ma è una falsa indicazione, è un falso consiglio ed è una falsa analisi della situazione e della natura umana. Se le emozioni hanno un forte ascendente su di te, è perchè non sai risentirle. Tu mi dirai: "non è vero, non è proprio vero, io sono ribollente d'emozioni, ne ho senza tregua per tutto il giorno e diventa perfino sconfortante, perciò io ti dico le risento fortissimamente".
No, tu credi di risentirle fortemente perchè quando arriva un'emozione,, immediatamente c'è la vera emozione di base, quella che costituisce il corpo emozionale dell'umanità così subito avverti la paura o il desiderio. Questo fa si che, quando qualcuno ti insulta, ciò che rende la vergogna o la collera tanto forti nel tuo cuore è semplicemente questa paura. Primo, la paura di essere rifiutato e secondo il desiderio di essere accettato. La collera non sarebbe così forte se non ci fosse questo fondo che è la paura. Dunque, la paura e il desiderio accompagnano tutte lee mozioni che avvertite.
Osserva, osserva bene, ricordati quello che hai sentito ieri, questa mattina, osserva e vedrai che la paura e il desiderio sono dappertutto. Perchè pretendo che la paura e il desiderio siano le sole due vere emozioni che caratterizzano il corpo emozionale dell'uomo? Perchè, al di fuori di queste due, tutte le altre reazioni, tutte le altre emozioni, non sono altro che delle modulazioni di queste stesse prime due gigantesche emozioni: la paura e il desiderio.
E perchè si trovano proprio nell'uomo? La paura, semplicemente perchè la natura è un po cieca, essa sa che deve servire lo spirito, sa dunque che deve sopravvivere di fronte a tutte queste leggi che lo stritolano, così come anche voi siete stritolati da queste leggi. La natura dunque, ha sviluppato "un'istinto di sopravvivenza" ma siccome è cieca, dal momento che solo voi in quanto essere umani siete intelligenti, essa vive il suo istinto di sopravvivenza inmodo cieco e questa cecità costituisce l'anima di quella che più tardi si chiamerà "emozione".
In verità, il corpo emozionale non è stato inventato nè dall'uomo, nè dagli dei, il corpo emozionale è totalmente attinto, preso in prestito dalla natura e dalle forze cieche, vale a dire non coscienti, di un pianeta. Questo significa che il corpo astrale o corpo emozionale, è un corpo che proviene direttamente dalla natura del pianeta, non è qualcosa che esiste cosmicamente.
Io rinnego l'esistenza del piano astrale e altri prima di me l'hanno fatto ma non sono stati compresi. Il fatto è che, da un punto di vista cosmico, sia il piano astrale che il piano emozionale non esistono. Per contro, non appena lo spirito o un'onda di vita discendono verso un pianeta questi,prima che l'onda di vita arrivi, cerca di costruire, amalgamare, raccogliere, tanti atomi quanto più può, per farne dei piccoli centri. All'inizio saranno dei piccoli centri eterici, come delle piccole bolle molto disorganizzate. Si vedranno tutte le particelle blu insieme, poi tutte le rosse, le gialle, tute quele che vibrano in un certo modo insieme, e tutto questo brulicare appare caotico, disorganizzato e, non potendo costituire qualcosa che avrà vita, sfocerà in niente.
Ma ecco che, in quel preciso momento, arriva uno spirito intelligente che alcuni chiamano architetto, un logos, un dio, un kumara, un angelo o un fratello, che ha la responsabilità di "creare" da questa bolla, dove tutti gli atomi si muovono in tutti i sensi, senza sapere cosa fare insieme; così questo arriva e giudiziosamente, attraverso la propria conoscenza e per lo scopi che gli è stato affidato e che intende raggiungere, doserà differenti miscuglio. Per fare una rosa prenderà un pò di atomi blu, un pò di rossi, un pò di gialli e un altro po da atomi che vibrano in un certo modo. Per fare un cavallo li prenderà allo stesso modo; per fare un uomo li prenderà allo stesso identico modo.
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momosatya
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Inserito il - 23/09/2015 : 09:27:39  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
A poco a poco, tutto viene costruito, ma prima che questa grande intelligenza arrivi per costruire, la natura, la forza viva del pianeta tenta di costruire lei, non per fare di più di quello che dovrebbe, per un eccesso di zelo, assolutamente no; essa non lo fa per un accesso di zelo, non è nemmeno capace di immaginare questo; essa semplicemente costruisce perchè il suo ruolo è quello di costruire, ma, a un dato momento della costruzione di un pianeta, del suo corpo eterico, occorre l'intervento dell'intelligenza, che darà a tutti questi atomi una vera direzione; altrimenti il pianeta senza intelligenza cercherebbe di costruire, di costruire...
Nell'umanità dunque, la base del corpo astrale è innanzitutto l'istinto di sopravvivenza che la natura stessa prova, questo vuol dire che l'uomo non ha alcun istinto di sopravvivenza. Se si considera ad esempio, unicamente la sua psicologia, non possiede l'istinto della sopravvivenza; l'uomo quando viene al mondo è un semplice, un ingenuo e non si trova equipaggiato di nessuna nozione, tranne le prime che gli sono date appunto dalla natura, quelle successive gli saranno date dall'educazione, e dopo le costruirà lui stesso dalle proprie esperienze.
E' per questo che le emozioni ti sembrano così forti, perchè alla base non ti appartengono, sono la paura della natura, il desiderio della natura, non il tuo. Forse mi dirai: "oh! ma qui diventa troppo complicato, io ero venuto perchè mi dicessi qual'è il metodo più adatto affinchè il mio centro si accenda e si illumini; adesso, apprendo che sono un composto di non so bene cosa, io non ci ho capito nulla. e che cos'è ad ogni modo che in mezzo a tutte queste forze, farei io, l'uomo? E' la natura che ha paura non sono io, pertanto quando mi trovo di fronte al mio datore di lavoro sono io che annaspo; non riesco proprio ad immaginare che sia la natura ad avere paura del mio datore di lavoro".
Io ti dirò che tutte le svolte, i contorni e i risvolti psicologici che prende tutto questo, ti stupiranno il giorno in cui tu lo comprenderai. La psicologia umana si è straordinariamente raffinata nell'incubo: la costruzione cioè di maschere e di apparenze. Non c'è che una cosa che semplicemente non arriva a fare, ed è comprendere il reale; per contro, la menzogna diventa sempre più sofisticata ad ogni generazione ed è sempre più duro insegnare.
Prima bastava dire. per arrivare a Dio si va sempre diritto; adesso occorre dire: metti un piede davanti all'altro e poi attenzione, non camminare che sul tallone e, quando ti fermi, fermati sull'alluce; eccone poi uno che cercherà di camminare sul fuoco pensando che così potrà arrivare a Dio.
L'intelligenza diventando creatrice, nelo stesso tempo, è divenuta creatrice di ogni sorta di allucinazioni e di stupidità e, l'insegnamento, deve far fronte a tutte queste allucinazioni; poichè spesso, insegnare, non è dire ciò che è Dio ma comprendere chi sei tu e dimostrare i tuoi incubi e le tue allucinazioni; solo così sarai in grado di vedere ciò che è Dio. Poichè è proprio qualcosa che si vede, che si sente, non posso insegnartelo è impossibile.
E' vero che l'uomo è una sorta di incrocio tra le forze della natura, la sua propria forza che è la forza celeste, e le forze cosmiche che sono le forze di costruzione e di distruzione. Ti chiederai: in tutto questo, io dove mi trovo e in quale stato? E' questo il tuo lavoro, attraverso l'educazione che ti si apporta: comprendere ciò che sei e quello che non sei, e domare le forze naturali che sono in te; comprendere per esempio, come abbiamo visto, che la paura non viene assolutamente da te, ma che è qualcosa che è totalmente attinta dall'istinto di sopravvivenza della natura, e che anche se ti cerchi di sofisticare questa paura dicendoti per esempio che la provi a causa della tua grande sensibilità perchè sei una femminuccia, oppure sei un ragazzo ti scuserai dicendoti che sei una persona talmente sensibile, attenta, ecc, ecc, cercarti delle scuse però, non ti servirà a niente.
Dunque, in un primo tempo, ti occorrerà comprendere le forze che si dicono inconsce e non lasciarti più trasportare, e condurre da queste forze. E' esattamente come se, montando un cavallo, tu ti lasciassi condurre dal cavallo, invece di essere tu a portare il cavallo. Tu mi rinfaccerai che gli dei hanno imbarcato l'umanità su di un cavallo poco disciplinato, molto cieco e dotato di forze tropo forti per un essere umano.
E' falso! Le forze della natura, della terra, sono state concordate, misurate e manifestate in corrispondenza esatta con il tipo e il grado di potere di cui sarebbe stata capace l'umanità. Tutto è fato per somiglianza, armonia, risonanza. Non sei stati inviato su un pianeta che ti supera completamente e dove non riusciresti a trovare il tuo cammino, di fronte a forze colossali che ti schiaccerebbero. Se tu ragioni in questo modo, è perchè non hai abbastanza coraggio e ti scoraggi soprattutto poichè profonda,mente tu hai paura e, in particolare paura di muoverti paura di andare verso la vita che improvvisamente è in movimento.
Il primo lavoro del discepolo dunque, dovrà essere quello di identificare queste forze della natura. Non si tratta tanto di pensare a controllare , quanto a identificarle. E questo si fa, in un primo tempo, attraverso un esercizio intellettuale, come stiamo cercando di fare, e in un secondo tempo, attraverso un esercizio di percezione come ti ho proposto poco fa. Poi. appena tu abbia compiuto questa tappa praticandola, prenderai sempre più coscienza della forza celeste che tu rappresenti e infine, metterai il dito su quello che è l'io, il me. Perchè, per adesso, anche se sei capace di dire "me", io ..", di difenderti, di comporre ogni sorta di maschere e di agitarle davanti agli altri, purtuttavia non hai affatto conoscenza del tuo io. Non stiamo parlando dell'io spirituale, parliamo semplicemente dell'io oggettivo. Ma ecco che, ogni volta che affronto questo soggetto dell'io, vedo sollevarsi molti, molti punti interrogativi.
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momosatya
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Inserito il - 29/09/2015 : 09:26:32  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Se parlo del'orgoglio, tutti sanno cos'è; se parlo della vanità, tutti sanno di cosa si tratta. E così, per la paura, la vergogna, tutti mi seguono, ma, non appena affronto il problema dell'io diventa qualcosa di troppo astratto e si cerca, si cerca, si cerca di afferrarlo. L'io ti sembra qualcosa di troppo astratto per adesso, perchè non sei mai entrato veramente in un'esperienza, col rischio di andare veramente in collera o entrare nella gelosia, nel desiderio. Solo entrandoci totalmente, ma nel modo che ti ho spiegato poco fa, può avere luogo lo scoppio e la presa di coscienza.Fintanto che , resti un essere tiepido, un essere che i nasconde dietro le proprie belle maschere, non puoi creare delle situazioni di crisi; anche se la tua vita è devastata da ogni sorta di disgrazie, tu non entri mai in una situazione di crisi, crisi di coscienza intendo!. E pertanto hai avuto una moltitudine di occasioni di divenire cosciente, considerando tutte le disgrazie che ti sono piombate addosso.
Ma ecco che, quando ti arriva una disgrazia, una sofferenza puoi: o rifugiarti subito presso qualcuno in cerca di conforto, attraverso il ragionamento o le possibili soluzioni ; oppure, fare come se il problema , la sofferenza non esistessero e rifiutare semplicemente di rifletterci su; oppure ancora puoi contemplare il problema solo attraverso il pensiero e il processo che vi ho descritto prima, così in quel momento non si installerà affatto un'esperienza in voi ma una nevrosi.
Le disgrazie o sofferenze sono numerose su questo pianeta, è vero, ma semplicemente perchè la vita è ricca; e non prenderlo come un insulto, come se mi facessi beffe di quello che succede veramente. La vita è ricca ed è vero che in questa ricchezza, può esserci la sofferenza, la disgrazia estrema; ma identifichiamo bene insieme quello che tu chiami disgrazia e quello che è la disgrazia. E si vedrà che la vita è come sorvegliata, guidata da alte intelligenze, e la vita che tu ti aspetti, o la vita che tu rifiuti, non è affatto la stessa cosa.
Esiste dunque una corrente di vita che è come una corrente fdi forze, come un fiume straordinario, potente, e questa corrente di vita è mantenuta da alte intelligenze, in modo che un certo grado di questa fora sia inviata sull'umanità e un flusso che per esempio, sarebbe stato tanto grande quanto l'universo, viene ridotto ad un piccolo rivolo ed è questo rivolo che viene poi diretto verso la terra e la sua umanità.
SE si può regolare il volume, l'intensità, non si può cambiare però la natura; l'acqua resta acqua, il divino resta il divino. Tu mi dirai:"ma allora qui non capisco proprio com'è che un'energia divina, che viene sorvegliata da alte intelligenze, finisca col portare delle sofferenze su un pianeta e sull'umanità?.
Voi credete che tutto quello che è divino è tutto ciò che è bello, che è buono, che è gentile, che è accorto, che è benevolente; pensate così. Ma è proprio qui invece che occorre andare oltre a questa concezione, occorre andare oltre nella visione che si ha dell'altra sponda, saltare nel reale.
Cerco di dirti semplicemente che la nozione di bene e di male, non esiste in questa energia divina che arriva su un pianeta e sopra l'umanità. Questa corrente divina non cerca di fare da un lato dei malati, dall'altro dei morti prematuri e in un terzo settore degli illuminati. Questa energia non sceglie e non giudica queste persone: questa energia non crea nè eletti, nè esclusi; tuttavia, l'uomo si escluderà oppure accetterà di essere portato da questa corrente e per essere portato dovrà comprenderla e integrarla.
Così capisci ora che il grado di distruzione, di saccheggio che ha luogo nell'umanità e su questo pianeta, proviene semplicemente dalla distorsione commessa dagli uomini verso questa corrente divina. Immaginate per esempio, una corrente elettrica che dovesse passare diritta, che dovesse essere ricevuta diritta e fatta poi risalire sempre diritta: ma, ecco che delle creature fanno delle distorsioni; creando queste distorsioni talvolta possono crearsi ed essere generate dalle superpotenze. Così quando un gruppo di esseri umani aumenta il grado d'intensità, questo opererà delle distruzioni, poichè questo grado non era previsto sul pianeta; questo grado era stato accuratamente messo da parte e per fare questo si tratteneva il più grosso dell'energia per evitare che arrivasse a questo grado.
Può accadere anche che un altro gruppo di esseri umani, crei una distorsione che rallenti l'energia. Anche in questo caso questo grado non sarà più valido e infatti era stato accuratamente messo da parte da queste alte intelligenze; e, dal momento che non sarà più valido, diventa distruttore.
Ecco un gruppo di esseri umani che incrocia contemporaneamente una distorsione che rallenta l'energia e un'altra che l'accelera ed è il gruppo più esplosivo, è il gruppo a causa del quale avverranno molti massacri, si genereranno le guerre, nazione contro nazione, clan contro clan.
Voi mi direte: "ma allora, se si tratta solo di imparare a ricevere questo raggio divino dritto, di integrarlo e di farlo risalire sempre diritto, perchè non creare un piano, una scuola, un sistema, affinchè gli uomini lo comprendano, lo applichino e così la terra diventerebbe veramente il paradiso?". Ti risponderò che l'idea ci ha già sfiorato, ci è già venuta e si è passati pure un pò all'azione, si sono fatte delle scuole, si sono fatti dei templi, si sono creati dei gruppi iniziatici si è anche sempre stati uccisi per questo.
SE hp l'aria di divertirmi, è perchè le cose sono gravi; tu avrai notato che ogni volta che io mi diverto, è per far passare una cosa gravissima; è per non spaventarti, poichè, se risvegliassi in te la paura, se risvegliassi questo mostro, non potrei più parlarti. Mi sentirei battuto e partirei, non ti direi nemmeno arrivederci.
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momosatya
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Inserito il - 05/10/2015 : 08:31:13  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
E' per questo che sistematicamente utilizzo il riso, così tu conserverai la fiducia in te, la fiducia in me, la fiducia nel mondo, e si può continuare ad approfondire l'argomento. In effetti tutto è già stato dato: le scuole, l'insegnamento, l'educazione, il sistema iniziatico, le pratiche, gli iniziati, gli illuminati, i maestri, i profeti; non solamente tutto è già stato dato, ma tutto continua ad essere dato. Adesso occorre soltanto che l'uomo abbia il desiderio, la voglia di mangiare, occorre che l'uomo abbia la voglia di ricevere il raggio diritto, di integrarlo, e ripartire diritto, ma questo non è tanto evidente. Volere questo, sembra la questione più filosofica, più esistenziale, più importante che si sia mai posta. Da troppo tempo ormai l'uomo tergiversa.
Voi mi direte: "ma perché è così?. Tutto questo sembra un folle suicidio; perché privarsi di tutta questa felicità, di tutto questo conforto per non vivere altro che nella sofferenza e nella miseria?". Questo è un vero mistero per me. Io cerco di spiegarti che ti riguardano ma qua occorrerà che tu mi spieghi questo mistero qua, perché io proprio non lo capisco.
Certamente ho compreso quello che mi è arrivato, poiché ci sono passato anch'io, ho compreso i miei ostacoli, ma vedi era un'altra epoca, era un altro modo di essere un essere umano. Gli ostacoli di oggi sono sempre più folli ed anche se vedo il meccanismo, non riesco proprio ad accettare totalmente che soltanto questo meccanismo sia la causa che possa trascinare l'uomo e farlo persistere in una tale sofferenza.
Qua, con me esclamerai: ma allora questi sono tempi così, ci sono cioè tempi in cui si è un pò più folli e tempi invece in cui si è un pò più saggi; anche questo è vero. E' vero che ci sono delle epoche in cui l'energia che è in questo rivolo di cui ti ho parlato poco fa, dà più generosamente e altre epoche , anche se continua a scorrere con la stessa intensità, dà meno generosamente. Questi sono dei cicli verso i quali non si può nulla.
Non si piò sensibilizzare il buon dio e dirgli: "ascolta, l'umanità si trascina in un tale ciclo, ci saranno dei danni e delle disgrazie". Dio stesso è prigioniero di questo ciclo, ed è all'interno di questi cicli che egli produce ogni volta qualche cosa di cui l'umanità per il momento, non vede la necessità ma che purtuttavia è necessaria alla sopravvivenza del tutto.
Dunque, fa come me; quando ci sono dei settori che non riesco proprio a spiegarmi, dei settori che restano quanto meno un enigma, sappi che, quello che è un enigma per te o per me, è l'azione lucida di qualcuno che è ancora più lucido di noi, e che tutto quello che viene fatto in questo universo corrisponde ad una necessità e che questa necessità. detta nello stesso tempo i mezzi di sopravvivenza per l'universo intero.
Per l'umanità dunque, si tratta di un tempo meno generoso per lo sviluppo dell'intelligenza, l'intelligenza spirituale; purtuttavia, in un altro mondo questo ha favorito la nascita di una nuova umanità. Certamente qui, occorre chi ti dia una spiegazione e cioè che le umanità, non evolvono in vasi chiusi, nel più assoluto isolamento. No. I mondi interagiscono gli uni con gli altri; i mondi si passano fra loro delle qualità, delle energie.
Certamente, non sei tu che oggettivamente prendi la decisione, tu piuttosto sei un canale attraverso il quale questo dono opera in quest'altro pianeta. Questo dono opera in modo incosciente, fintanto che tu non diventi un discepolo; ma, il giorno in cui diventerai un discepolo autentico che è passato al di là di tutte queste illusioni, di cui ti parlo da così tanto tempo, quello che viene dato attraverso te a questi altri pianeti, diventerà per te un atto cosciente e tu saprai ciò che avviene veramente.
Eh si, per te non si tratta semplicemente di far evolvere i tuoi piani di coscienza, per uscire da questo pianeta e andare su un piano spirituale. Tutto evolve insieme. Così, nello stesso modo che tu stai facendo un lavoro per te stesso, attraverso questo lavoro che tu compi su di te, attraverso la dimostrazione che tu ne fai, tu fai evolvere altre persone. Queste altre persone, attraverso la testimonianza, attraverso il tipo di vita che irradiano, fanno evolvere tutta l'umanità, e tutta questa umanità contribuisce attraverso il dono che fa di se stessa consciamente o inconsciamente, a sviluppare altri punti di vista su degli altri mondi.
La vera felicità è di aver coscienza di tutte queste cose; è di vedere fino a che punto la vita sia ricca, la vita comunichi. E' di vedere che quello che io credevo essere oggi uno spesso accecamento, un "kali-yuga" che non mi piaceva e dove non si avevano che disgrazie, guerre, malattie, in effetti non è che un passaggio di energia verso un altro centro planetario, che svilupperà un'altra umanità, proprio così. E, tutti questi cicli, sono previsti, armonizzati, si accoppiano gli uni dietro gli altri. Il solo problema eventualmente per l'uomo, è di non poter passare tutti questi cicli uno dopo l'altro. Ad ogni buon conto, tutto ciò che vorrei ricordaste oggi, è+ che la vostra vita non può essere che più ricca se voi andate in modo vivo nelle esperienze. La vostra vita può trovare una miriade di soluzioni ai vostri problemi, andando vivi nelle esperienze. Potete pure trovarvi delle energie che vi mancano, per poter meditare meglio, potete trovarvi l'occasione è per sviluppare la vostra intelligenza, potete trovarvi le occasioni per sostenere il vostro potere personale, per manifestare il vostro io oggettivo e condurlo alla vita.
Senza questo, per voi non c'è sopravvivenza possibile, non c'è gioia possibile, tutto sarà fonte di disgrazia e di sofferenza; pure un amico in questo caso diventa fonte di sofferenza. Basta infatti che vi dica una parolina suscettibile ed ecco che sprofondate nella sofferenza e pertanto è un amico.
La creazione del me oggettivo è un affare delicato, qualche volta un po' lungo è vero, ma, se voi lo continuate ogni giorno, disporrete dopo qualche tempo di un io straordinario, con il quale non schiaccerete più nessuno ma che impedirà anche a chiunque di schiacciarvi.
Allora come costruiremo questo io oggettivo? Ebbene innanzitutto dobbiamo essere vivi, dobbiamo sentire queste emozioni di cui vi ho parlato, dobbiamo andare nelle esperienze, respirando, respirando. Quando si è vivi si respira. Guardate tutti quelli che hanno preso rifugio nella loro piccola vita, nelle loro sicurezze, nelle loro garanzie, non respirano più, non respirano più; e, a forza di non respirare, non riflettono più; eh si, poiché le due cose sono legate. L'attività cerebrale e l'attività dell'intelligenza, -queste due attività - sono legate alla respirazione; giacchè quando io respiro, non assorbo solo dei gas diversi necessari alla mia vita, ma integro anche del prana. Questo prana è un'energia e le mie cellule cerebrali hanno bisogno di questa energia per osar prendere una decisione che proviene non più unicamente e semplicemente dalle mie cellule cerebrali, ma dall'intelligenza più grande, quella vera. Per aver l'audacia di assumere quello che credo e quello che so, ho bisogno di energia. Questo significa che il mio sviluppo sarà sempre in relazione con la mia capacità di assorbire dell'energia e che, talvolta, questo sviluppo potrà essere ostacolato proprio perché non assorbo più abbastanza energia o quanto meno non so più come trattenerla e utilizzarla; sono attraverso di essa ma non riesco più ad utilizzarla.
E' per questo che devo fare attenzione a tutti gli aspetti della vita, evo prendermi cura del mio corpo perché possa, sempre in maniera efficace, captare, trattenere, distribuire energia quando ne ho bisogno; devo aver cura del mio mondo affettivo, apportandogli quella lucidità di cui vi ho già detto e osando vivere, incontrare l'emozione; l'emozione ha bisogno di incontro; devo aver cura dei miei pensieri, del mio intelletto, cercando di sviluppare, attraverso un'educazione via via più sofisticata, le migliori idee possibili, i migliori principi possibili; e infine devo aver cura di questa parte ancora troppo astratta per me: la mia anima.
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momosatya
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Inserito il - 12/10/2015 : 08:54:29  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Certamente, non sarò io l'uomo, che mi occuperò della tua anima, tuttavia dovrò fare il mio dovere di uomo, per potergli dare tutto quello di cui ha bisogno. Poichè, se io non so che fare con l'energia, ella invece sa bene cosa fare. E, la cosa peggiore che potrei commettere è di non dargliene a sufficienza.
Per esempio, a volte ti succede di pregare macchinalmente, non hai più tanta fede quanto ne avevi prima, non hai più tanta aspirazione religiosa quanta ne avevi prima, poco importa. Continua con le tue preghiere, falle correttamente, poichè esse danno un'energia; e, se tu non sai cosa fare con questa energia te lo ripeto, la tua anima invece sa cosa farne.Tu non puoi cercare di comprendere sistematica,mente tutto e di dirigere tutto. Semplicemente fai, e lo sviluppo che avrà luogo ti permetterà di comprendere perchè lavori. E' come un padre che deve andare ogni giorno al lavoro, a un certo punto non sa più perchè lavora; ma che importa; va al lavoro poichè in questo modo guadagna del denaro e con questo denaro può nutrire la propria famiglia. Per l'anima è la stessa cosa. Bene, abbiamo fatto una panoramica; è così che procedo per tutto il tempo da quando mi conoscete, desidero cioè intrattenervi verso tutte le concezioni possibili, in modo che non restiate soli con la vostra ignoranza se un giorno vi trovaste ad affrontare questo o quel soggetto. Spesso, quello che mi spinge a parlare, citando numerosi esempi, non è l'insegnamento si tratta semplicemente di prevenzione. Se oggi in quello che ho detto, qualcosa non ti tocca, dal momento che l'hai intesa, trattienila, potrà riguardarti domani.
Ad ogni modo, qualunque cosa dica un insegnante, qualsiasi cosa dica un fratello maggiore, qualunque cosa dica chi ha esperienza, questa non sarà ammessa come verità che nel momento in cui l'allievo sarà passato per la stessa esperienza e avrà concluso con la stessa verità. Questo vuol dire che in verità, può forse
aprire due, tre piccole porte nella tua mente, tuttavia occorrerà che tu ci vada attraverso i tuoi propri mezzi, ed è qui dove qualunque cosa io dica e nonostante quello che noi siamo, tu sei sempre solo. Tu sei accompagnato e tuttavia sei solo, perchè devi ancora fare il passo e questa solitudine, la senti profondamente, ce la rimproveri spesso, ed è questo un soggetto che desidero affrontare prima di lasciarvi.
E' vero che gli uomini sembrano soli, anche quelli di buona volontà, anche quelli che hanno dei buoni progetti, dei progetti umanitari, dei progetti spirituali poichè al momento della loro meditazione, al momento della concezione dei loro progetti, al momento della loro preghiera, nonostante ci sia una moltitudine di fratelli, di grandi intelligenze, di angeli, di maestri, non arrivano a sfociare in una comunicazione con nessuno di loro.
Questo fa si che l'uomo sentendosi solo, pensi: "non soltanto sono su questo pianeta, mi è stato dato di compiere un lavoro demenziale di fronte a queste forze colossali, in più loro si nascondono e non vengono mai ad aiutarmi". Così il discepolo ai suoi primi passi potrebbe dirsi: "se loro non faticano, perchè devo farlo io?". Loro non devono fare altro che un pezzetto della loro parte e io ne farò molto della mia, loro non hanno che da mostrare un pò la punta del loro naso e io gli mostrerò molto del mio coraggio .
E' uno dei primi ostacoli dell'intelligenza del discepolo; come far fronte al silenzio di tutte queste gerarchie di cui ci hanno parlato? Come fare per vivere accettando la loro assenza? Ben, analizziamo tutto questo insieme, cercando di sentirlo. In questo processo non credere che sistematicamente riposerai sulle mie spalle. Il discepolo principiante è frustrato, perchè nessun angelo, nessuna guida, non gli racconta il perchè e il come delle cose.
Questo sembrerebbe così naturale: io aspiro, è già molto aspirare ...Signore io ho questa spirazione, vorrei conoscere tutto, sono pronto a conoscere tutto, ma ecco che nessuno m'insegna. Ci sono migliaia e migliaia di angeli ma non mi parlano. Non è una contraddizione del cosmo o dell'universo, no, è una prova, poichè aspirare, anche se ciò sembri uno slancio straordinario, un segno di generosità del cuore e dello spirito, un segno di spiritualizzazione dell'uomo, un segno di capacità di fare uno sforzo, ...tuttavia non è che un segno, non è ancora un potere. Allora, affinchè gli angeli della conoscenza vengano a spiegarti tutto quello che ti interessa, affinchè il maestro che tu attendi, si sposti e venga a responsabilizzarsi verso di te, occorre che tu gli dimostri che tutto quello che è aspirazione in te è divenuto un potere.
Questo cosa vuol dire? Questo vuol dire semplicemente che smeti di aspirare e da domani applichi. E, il giorno in cui applichi, non passeranno due secondi, non avrai terminato il gesto dell'applicazione sincera e vera che già un angelo sarà là; tu in quel momento sarai diventato una perla rara, una pietra preziosa; E il maestro vedendoti dirà: "tho! ecco uno che non aspira più ma fa!".
L'aspirazione è bella nel cuore dell'uomo, è accecato da questa bellezza romantica e non smette mai di adulare il buon dio a proposito di quello ch'egli ama, a proposito del fatto che lui è il più grande, a proposito del fatto ch'egli è il più bello e che lui ha tutti i poteri. Le preghiere dell'uomo generalmente sono tutte come questa.
Per noi invece, il discepolo avanzato è quello che smette di dire al buon dio quanto sia grande, quanto sia bello, che smette di dire agli angeli quanto siano grandi e che a mezzogiorno occorre presentarsi al polo nord per dare la propria energia in modo da essere più forti, (e questo qualcuno nel suo quotidiano lo fa). Egli invece fa come se, avesse incontrato un maestro, egli fa come se, l'angelo a mezzogiorno, nell'asse del polo nord, gli inviasse l'energia della forza e del potere.
Voi mi direte: "si, ma allora, possiamo sempre immaginarci delle cose come queste, possiamo immaginare di fare, di essere come ...". No, non si tratta di costruire un sogno, poichè il discepolo è prima di tutto un essere lucido, un essere vero, un essere logico e sensato, perciò non andrà a fare un sogno. Questo sogno d'altronde, appena tu cercassi di sognarlo, ti accorgeresti fino a che punto sarebbe duro renderlo reale. Non appena tu cercassi di fare come il maestro, ti accorgeresti fino a che punto non riesci a sognare, non puoi mentire, non puoi giocare.
Tu mi dirai: "ma io non so fare come il maestro, altrimenti sarei già un maestro". E' vero, ci possono essere da capire ancora parecchi enigmi, tuttavia è stata offerta all'umanità una letteratura straordinaria. Sono state offerte all'umanità, una moltitudini di religioni straordinarie e là dentro ti sono dati generalmente tutti i riferimenti psicologici e spirituali che tu devi prima di tutto imitare, poi sinceramente sviluppare "per poter essere". In verità, l'uomo non è solo, l'uomo si trova in un isolatore perchè è testato per ancora un certo tempo, poichè il giorno in cui avverrà il contatto con l'uomo - che sia da parte di una guida, da parte di un angelo, da parte di un maestro, poco importa - quel giorno in cui il contatto avverrà vi sarà dato tutto, e poichè vi sarà dato tutto, occorre che siete degli esseri equilibrati, degli esseri sensati, altrimenti quello che vi viene dato, sarebbe subito trasformato in oggetto di disgrazia e questo è già successo; si questo è già successo giacchè non si rafforza mai a sufficienza l'isolatore.
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momosatya
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Inserito il - 13/10/2015 : 09:25:52  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
In verità, i tempi d'attesa dovrebbero essere ancora più lunghi, poichè la natura umana, è fatta in tale maniera che pure se si ha accesso a delle energie spirituali; pure se si ha accesso a degli stati differenti, pure se si ha accesso a delle conoscenze superiori, una certa forma di tentazione persiste ancora per molto tempo, molto tempo, e ad un certo momento l'iniziato deve prendere una decisione: di ritornare alla cecità e ricominciare a fare il male o di restare nel campo del bene e continuare a costruire.
I potenti maghi neri di cui si è parlato in alcuni insegnamenti, sono dei veri iniziati capaci di meditare, una decisione folle mi direte voi,ma siccome la tentazione nell'uomo persiste per molto tempo, questa decisione sarà possibile per molto tempo.
Io direi che, in qualche modo, il principale difetto dell'uomo, non è affatto l'orgoglio - questo non è che il principale difetto dell'anima infantile ma non dell'uomo - non è la vanità, non è l'avarizia, non è la maldicenza, non è la cattiveria, non è il vizio sessuale o altro: l'unico tallone di Achille dell'uomo è la possibilità di essere tentato fino all'ultimo momento.
E perchè succede che possa essere tentato fino al'ultimo momento?
Perchè semplicemente si tratta del rovescio dell'altra faccia della libertà. Dio per i suoi figli non ha immaginato altro universo se non un universo libero, e tanto quanto la libertà è la libertà, fintanto che io sono un essere responsabile e lucido, tanto quanto diventa una tentazione non appena mi allontano dalla lucidità.
La tentazione di andare a vedere oltre. La tentazione di creare un altro mondo al di sopra del mondo; la tentazione di fare il mio mondo nel mondo...la tentazione, la libertà. Tu mi dirai: "ma perchè ci è stata data questa libertà se rappresenta un problema così grosso, perchè non se la sono tenuta per loro, là in alto sul trono?
Occorre che mi avvicini un po di più ad un'altra legge, per farti abbracciare con fiducia la tua libertà e nello stesso tempo, toglierti la paura di essere tentato, in modo che nel giorno della tentazione tu ne esca vittorioso. "La libertà", da dove viene? Perchè è stata creata? Come hanno potuto crearla o anche pensarla, in un mondo dove tutto è previsto, in un sistema dove tutto quanto è separato, misurato, è contro la natura di tutte le cose. Questione interessante!.
Tu arrivi ora, a scoprire la logica, la verità, la potenza, quello che fa si che io debba senza posa rimettere e rimettere, il mio lavoro sulla tavola e rifare, rifare, rifare. Comunque vediamo la libertà: se è vero che l'universo è pensato, misurato, tenuto insieme, attraverso delle leggi che mirano al proprio bersaglio e che eliminano tutto al loro passaggio, affinchè questo bersaglio sia colpito, che cosa viene a fare la libertà, da quale cervello geniale o folle è potuta uscire?
Ebbene, occorre sapere che nello stesso tempo che c'è questa giustizia, questa grande intelligenza, che in ogni piano misura e conduce, guida tutte le cose, nello stesso tempo esiste la creazione, la creatività che, non sopporta alcun limite. Essa sopporta le misure, applica le misure, obbedisce alle misure, poichè le misure sono la legge che la portano e che le permettono di esistere.
Frattanto ella non conosce alcun limite; avere un colore, non significa che si sia determinato anche un punto di nascita e un punto di morte, un punto di emissione o partenza e un punto di arrivo; si può avere un colore per non disperdersi e conoscere la vera morte a causa di questa dispersione, come si può non avere dei limiti e per questo, andare sempre più lontano, più lontano, più lontano; è la contraddizione che tu conosci anche nella tua propria vita, un paradosso che permane costantemente.
Io posso fare tutto ma, ci sono gli altri, io posso dire tutto ma, ci sono gli altri; come l'esempio di poco fa a proposito del cattivo odore; verso il tuo cattivo odore, tu hai questa libertà ma devi considerare il rispetto che tu devi agli altri, dunque scusarti, affinchè questa libertà corrisponda ad una legge cosmica colossale. E' per questo che tu nella tua giovinezza d'anima, non arrivi a concepirla tale quale è e sapere come comportarti su questo pianeta e verso gli altri.
Tu cerchi sempre un punto di riferimento e bisogna che ti mostri questo riferimento, altrimenti da solo non arrivi a comprendere, dal momento che si tratta di una grande legge, per cui bisogna essere andati molto avanti sul cammino per sentirla e conoscerla totalmente; così, nell'attesa, ebbene, semplicemente, aiutati con l'educazione che ti viene data e accontentati di applicare i punti di riferimento che ti insegno.
Applicali, non in modo cieco, ma cercando di comprenderli, così che tu possa andare sempre più lontano, più lontano, più lontano. Ma perchè la vita non ha accettato e neppure immaginato dei limiti e ha permesso in questo modo alla libertà di scaturire? Semplicemente perchè, la vita, la natura della vita, non comporta nessun limite.
Prima vi ho parlato degli universi che non dovete immaginarli come dentro uno spazio, altrimenti occorre anche che immaginereste che questi universi si trovino in un universo e che dunque ci sia per forza uno spazio. Non è così, vi ho già detto che questo è falso; allo stesso modo è per la vita: la vita non contiene alcun limite, nessuno. E' dunque naturale che dal momento in cui la vita, è senza limiti, deve essere raffrontata ad un certo numero di leggi, per poter, poco alla volta, creare una manifestazione e fare in modo che tutto regga.
Così vi sarà facile capire che, la vita che è senza limiti, che accetta di conformarsi ad un certo numero di leggi, che accetta il colore della legge, allo stesso tempo si proietta sempre più lontano, in avanti, proprio perchè è senza limiti. Ora mi direte e sarà l'ultima domanda che accetterò: "ma, perchè ha avuto luogo questa manifestazione?. E' una contraddizione, non c'è spazio, la vita è senza limiti, ma deve comunque accettare delle leggi in un universo condizionato; tutto questo perchè alla fin fine? Quando tutto questo dà luogo poi a tali tensioni, a tali drammi, ma ne valeva il prezzo? Cosa c'è in gioco, affinchè quest'onda di vita ad un dato momento della sua vita cosmica diventi un uomo, con tutto quello che comporta, in drammi, sofferenze; perchè l'onda di vita che è divina e nella quale la mia fede mi fa cedere, discende, sprofonda, soffre e tutto questo per ridiventare semplicemente quello che era all'origine?". Io non posso trasmettervi questa realtà, questo insegnamento, poichè, una buona parte di esso non può che essere riconosciuto, come vi ho già detto.
Tuttavia, posso condurre la vostra intelligenza su certi assi interrogativi, certi assi di indagine, certi assi di percezione; e, affinchè questi assi siano precisati, potrò avere l'aria di parlare per affermazioni, come se potessi insegnare a proposito di Dio e della grande causa; così farò alcune affermazioni che, non sono l'insegnamento, semplicemente pongono la vostra mente su certi binari d'indagine obiettivi.
Ecco dunque le mie affermazioni: "tutto questo è iniziato come ogni volta inizia da capo e questo ti è stato insegnato da altri prima mdi me, dei fratelli ancora più evoluti di me te l'hanno spiegato in dettaglio, ma proprio come me essi l'hanno affermato solo per orientare la tua ricerca. Non hanno potuto trasmettere, poichè, per poter essere trasmesso questo insegnamento, occorre che tu ti trovi di fronte ad un maestro o che, attraverso i tuoi propri sforzi, tu sia arrivato a porti di fronte a questa realtà e che vi incontriate.
Dunque, tutto ricomincia senza sosta, ma non importa, quando per noi non importa quale ragione. Tutto ricomincia dopo una pausa di riposo, una pausa di risveglio: Perchè? Semplicemente perchè, nel riposo e allorchè apparentemente tuto è ritornato a Dio e tutto è ridiventato essenzialmente Dio, un certo numero di forme non hanno avuto il tempo di completare l'intero viaggio per ridiventare totalmente Dio, vale a dire, spiritualizzare totalmente i loro atomi, spiritualizzare la loro materia, anche se questa è diventata più sottile.
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momosatya
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Inserito il - 14/10/2015 : 08:44:31  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Dunque, come prima causa di rimanifestazione dopo il grande riposo, ci sono tutte queste forme, in tutti gli universi, che non hanno avuto il tempo di spiritualizzarsi completamente. Occorre dunque ripartire, riprendere il lavoro per loro, che hanno assunto la loro parte di lavoro, hanno dato quello che era stato atteso, hanno fatto il sacrificio, dunque, non si può fargli un brutto tiro e lasciarle incastrate, immobilizzate, in un luogo della coscienza dove non esiste più la manifestazione e l'esperienza, dove non c'è più la possibilità di sviluppo, quando non c'è ancora lo stato divino.
La seconda causa di questo reinizio è che le parti che si sono più spiritualizzate, essendo nella materia, sono diventate molto spirituali, tutta questa spiritualità, ha avuto luogo grazie a un'energia e anche questa energia conosce delle fasi; così, ad un dato momento quest'energia sarà piena, dunque si ritirerà in se stessa e potrà vivere in se stessa e per se stessa, poi in un altro momento questa energia conoscerà un vuoto, che non dobbiamo immaginare come se fosse un esaurimento, poichè questo sarebbe falso; accontentatevi qui di non comprendere bene e immaginate semplicemente un vuoto che la spinge ad uscire di nuovo da se stessa, a uscire di nuovo dalla contemplazione su se stessa, per ricominciare il cammino nel manifesto, nel mondo, di fronte alle forze, di fronte agli elementi.
Ed è grazie a queste forze, queste forze colossali che ti frantumano, ti spingono a sinistra, ti spingono a destra, è grazie proprio a queste forze se questa coscienza divina può ritrovare la propria energia, il proprio nutrimento, ciò che la perpetua e continuare così a essere divina. Questo significa - e questo ti è stato spiegato in certi insegnamenti, non guardarmi con tanto d'occhi, forse tu lo scopri oggi me è molto antico in verità io non invento nulla, io non ti dò la primizia di un nuovo insegnamento - semplicemente che, coscienza ed energia sono inseparabili.
La coscienza però resta eternamente se stessa senza mai cambiare, nemmeno il primo giorno in cui scende nella materia, essa rimane divina anche là. La sua energia invece conosce delle fasi differenti e poichè la coscienza è associata a questa energia, automaticamente, la coscienza viene trascinata dall'energia; quando l'energia conosce una fase di vuoto e inizia così a materializzarsi, trascina la coscienza e la coscienza và, la coscienza resta se stessa, tu sei dio, ma la coscienza và ugualmente per diventare magari un uomo e tutto quello che esiste. Perchè questa energia conosce delle fasi? Perchè semplicemente un'energia non può esistere in quanto tale se non attraverso il movimento. Cosi, se si vuole comprendere l'energia, in rapporto alla coscienza, la coscienza in rapporto all'energia, occorre dire che tutto è della coscienza, ma che, quello che diventerà e quello che è dell'energia è una coscienza animata da un movimento; e questo movimento, poichè è movimento, si farà prima in un senso e poi nell'altro; cosi, a un dato momento, darà una vita piena in cui la coscienza basta a se stessa e, in un altro momento una vita vuota, dove la coscienza sembra non bastare più a se stessa e deve seguire di nuovo l'energia nel suo cammino attraverso l'universo che andrà a creare. La coscienza è dunque la sostanza che darà la garanzia che tutto è divino, che donerà la divinità a tutto quello che esiste, ma questa coscienza segue il movimento, segue l'energia che è in movimento. L'energia sembra essere dunque qualcosa di molto potente dal momento che è in grado di trascinare la coscienza in una fase di manifestazione e poi farla ritornare in un'altra fase di contemplazione: riposo, manifestazione, inspiro, espiro, eccetera.
SE è vero che l'energia è potente, non pensate che abbia però il potere sulla coscienza, no, si potrebbe deviare le mie parole e farne un massacro...Mi si dice:"hai voluto affrontare un tale argomento, non hai badato a tutte le implicazioni psicologiche che avrebbe potuto suscitare, cosi uno si è messo a pensare a questo, l'altro si è messo a pensare a quello". Vi dirò, benchè io vi possa sembrare un pò strano a volte, tuttavia, io devo rendere conto del mio operato, innanzi tutto alla mia propria coscienza - è il mio più grande giudice - poi a voi, al risultato almeno che intendo darvi e farvi scorgere, poi a loro, quelli che sono i miei fratelli e i miei maggiori.
Proseguendo, dunque, non bisogna pensare che l'energia sia un dono più potente della coscienza che è dio; ma noi dove siamo, in quale universo sono io?. Tu potrai meravigliarti ma comprendi che tutto questo è una sola e stessa coscienza, energia, entità, divinità, nulla è separato dagli aspetti che compongono la vita divina nulla; questo comporta che non esiste l'aspetto energia più potente e che può cosi predominare sull'aspetto coscienza, no; se può sembrare che l'aspetto energia possa avere questo potere, di trascinare la coscienza, non è perchè esso sia potente in se stesso e per se stesso su qualche cosa.
Nel divino nessuno regna su nulla. Se questo sembra poter esistere nella natura dell'energia, è perchè ad essa che è stato affidato questo compito, è ad essa che è stato affidato questo dono meraviglioso di accorgersi a un certo momento che deve ritornare al lavoro e creare un universo per salvare la coscienza. E cosi ora, tu comprendi meglio il simbolo del presepio e della Vergine, della Vergine che partorisce il Cristo, il Cristo che salva il mondo. Non si è compreso nulla di questa verità, di questa affermazione e si è posta tutta questa identità, tutto questo lavoro, sul dorso di un solo uomo, di un solo iniziato della gerarchia, costruendo attorno ad esso una religione che non ha compreso, che non ha saputo insegnare riguardo a questo fatto.
La Vergine che genera il Cristo, il Cristo che salva il mondo: Occorre capire che nel linguaggio degli iniziati, il mondo vuol dire Dio. Perchè vuol dire Dio? Perchè vuol dire tutto: cosi c'è la coscienza che è notificata, ci sono tutte le forme di vita che saranno create, tutti i piani di vita, è il mondo divino., è Dio. Salvato dal Cristo, cosa significa questo? Salvato da questa parte del divino che è questa coscienza pellegrina, questa coscienza che accetta di essere trascinata dall'energia, di entrare nella materia per compiervi il lavoro; e l'energia che si è simbolizzata nel presepio?. Dalla vergine Maria. L'energia, è perciò anche la materia. Interessante no?
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Inserito il - 19/10/2015 : 08:56:00  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
Cosi, ora, sarai in grado di rispondere tu stesso a tutta una moltitudine di questioni. Tu saprai perchè sei qua, tu saprai perchè è cosi duro, perchè ci sono le ossa, perchè questa testa è tanto dura, perchè il mondo è solido: semplicemente è l'energia che è là, un'energia straordinariamente concentrata. Tu potrai dirmi: "ma perchè questa energia si concentra, si condensa, si materializza fino a questo punto?". Perchè è la sua propria natura, essa non può essere completamente un'energia, come tu puoi immaginarla nel senso più astratto, se essa non fa l'unità con la coscienza.
Non appena comincia il lavoro e deve entrare nell'esteriorizzazione, tutto quello che la compone diventa l centro, il nucleo, di qualcosa, come un'ombra che si proietta e che poi è proiettata, poichè è un'ombra, si metterà a costruire una specie di guscio. Questo guscio è esso stesso il centro, così proietterà a sua volta un'ombra e quest'ombra diventerà poi un guscio e questo guscio a sua volta servirà da centro il quel proietterà un'ombra e così via.
E tutto questo fin dove arriva? Tutto questo arriva fino a dei mondi ancora più denso del tuo, eh si, tu non hai guadagnato del tutto il grande prezzo della materializzazione, no, tu sei molto più eterizzato di quello che immagini, ci sono dei mondi ancora più densi di questo. Potrai forse obiettare dicendo: "ho difficoltà a crederti, io non vedo come questo potrebbe essere fatto". Pertanto, è fattibile.
Ci sono dei luoghi dove il fuoco non esiste come fiamma, il fuoco può esistere ma non può esprimersi attraverso la fiamma, no, occorre che il mondo sia ben eterizzato affinchè, l'elemento fuoco, la forza che si manifesta e che è il fuoco di un pianeta, il fuoco di un uomo, il fuoco di un elemento, il fuoco cosmico, affinchè dunque questo elemento possa diventare fiamma, quella alla quale tu ti riscaldi.
Qui, in tutti questi mondi più densi, tu potresti sfregare i tuoi selci quanto vuoi ma non porterebbe mai ad una fiamma; il fulmine potrebbe cadere, ma non incendierebbe nulla. Il fuoco esiste naturalmente anche qui, ma sotto altre forme e l'uomo non può riscaldarsi. Lo stesso vale anche per l'acqua, su alcuni di questi mondi fortemente densi, l'acqua non è liquida, questo elemento c'è ma non sotto la forma liquida. L'acqua esiste dappertutto nell'universo e nei mondi ma non per forza sotto forma liquida. Essa prende degli altri aspetti e non per forza quello del ghiaccio, non si deve confondere l'elemento che tu conosci nella sua forma più densa, e la forza che io conosco nella sua forma più densa.
I mondi dove per esempio, esiste una tele densificazione, al punto che l'acqua liquida tale che tu la conosci non è possibile, sono dei mondi in cui domina l'astrale. Quando tu ti avvicini a questi mondi ed entri a poco a poco nella loro sfera di vita, non c'è che l'astrale, l'uomo non esiste ancora, non ci sono delle correnti, delle correnti di forza che cercano un centro, attorno al quale sistemarsi, per poter mettersi a costruire qualcosa.Cosi come ci sono dei mondi più densi del tuo, altrettanto ci sono dei mondi più sottili; e, anche se tu provieni da un mondo dove esiste un certo materialismo, pertanto i mondi più sottili non ti sono preclusi; no, semplicemente occorre sapere che ad ogni mondo corrisponde una parte del tuo essere e che di sicuro non potrai andare in un mondo sottile con il tuo corpo carnale. Certi mondi non sono aperti che alle qualità dell'uomo, cosi in questi mondi non si può entrare che allorquando si abbia sviluppato l'amore, la saggezza, un certo grado di conoscenza, ecc.
E' il solo corpo denso che ti permette di passare in questo mondo qua, ed è già una densità per questo mondo. Questo rappresenta già un centro di gravità, rappresenta un certo numero di atomi che vogliono cantare in un certo modo, avere certi colori e questo rappresenta già un corpo per te, in questo mondo dell'altra sponda. E' per questo che ti sembra difficile passare nel mondo dei Maestri; perchè, nel mondo dei Maestri non sono ricevuti che quegli esseri, la cui tentazione è completamente scomparsa.
Non è per spirito di selezione, attenzione, ma solo realtà, perciò non ha nulla a che vedere con la morale o con la religione. Quindi non è per ricercare solo i migliori. Si tratta del fatto che, anche se i mondi comunicano fra loro, sono pure impermeabili, stagni; comunicano, circolano e fanno circolare delle energie, se le aspirano, se le scambiano, se le dividono, è vero, ma ciascuno ha una sua natura ben definita e sono stagni, impermeabili. E' per questo che io non posso passare in un mondo più sottile, perchè non ho i codici propri per sciogliere questa impermeabilità. Io non posso ragionare con il mondo più sottile, dunque non trovo il modo per passare e, tuttavia, tutti i mondi sono riuniti in un unico mondo.
Sarebbe falso credere che esiste il mondo materiale e poi tutta una serie di mondi sottili e infine il mondo celeste. Tutti questi mondi apparentemente impermeabili, apparentemente differenti, compongono un solo e unico mondo. L'esoterismo, la realtà, sembrano ben difficili da concepire; non è perchè questa realtà, questo esoterismo siano complicati, ma, semplicemente perchè non sei stato formato a una cultura che ti ha fornito i rudimenti per pensare in modo vero, in modo reale.
Dunque, non meravigliarti del fatto che ti sembra di soffrire, del fato che ti sembra di dover fare degli sforzi, del fatto che ti sembra di dover apprendere , non meravigliarti e non desolarti; è normale, adesso bisogna passare ad un'altra cultura. Fino ad ora, hai acquisito il più possibile nella cultura attuale, considerando il tipo di evoluzione che hai nel tuo mondo materiale. Adesso, se vuoi occuparti di un mondo più sottile, ti serve avere la pazienza di guadagnare un'altra cultura, quella che ti permette di pensare quest'altro mondo.
Non è difficile, si tratta solo di apprendimento. Ti sembrava altrettanto difficile, quando imparavi la cultura di vivere, propria nel tuo mondo materiale. Non appena si comincia a imparare una cosa nuova, sembra doloroso. Perchè non solo si è confrontati allo sconosciuto, ma soprattutto perchè occorre andare ad abbracciare questo sconosciuto, affinchè diventi conosciuto; ed è questo movimento,m è questo incontro che costa di più alla giovane anima, poichè ella vorrebbe restare sul suo centro, ben al riparo.
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